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Domenica, 3 Dicembre 2023
Cronaca

Streaming sport illegale, operazione "Gotha": 1 milione di furbetti nel mirino

Perquisizioni in corso anche a Napoli, identificata nell'operazione antipirateria una banda trasnazionale

Programmi tv ed eventi sportivi gratis, ma illegalmente. È scattata oggi una maxi operazione contro la pirateria audiovisiva, che coinvolgerebbe quasi un milione di "furbetti dello streaming" in tutta Italia. In corso perquisizioni anche a Napoli.

L'indagine è della procura di Catania. Inoltre, sono i centri operativi Sicurezza cibernetica della polizia postale che stanno eseguendo numerose perquisizioni e sequestri. Gli inquirenti parlano di una "banda transnazionale".

L'operazione, denominata "Gotha", ha fatto luce su quello che si pensa sia il 70% di streaming illegale in Italia, pari a oltre 900mila utenti. Un business con profitti mensili per milioni di euro.

Le perquisizioni

Oltre Napoli interessate dalle perquisizioni altre 21 città: Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L'Aquila e Taranto.  Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato materiale informatico e dispositivi illegali per le connessioni e le attività di diffusione dello streaming.

Indagati e reati contestati

Sono 70 le persone indagate a vario titolo (alcuni percettori di reddito di cittadinanza) per associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo ad un sistema informatico, truffa, ricettazione, spaccio di sostanza stupefacente, omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio.

Le indagini hanno permesso di delineare l'esistenza di una associazione criminale organizzata in modo gerarchico, secondo ruoli distinti e ben precisi (capo, vice capo, master, admin, tecnico, reseller), i cui capi erano distribuiti sul territorio nazionale (Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani) ed all'estero in Inghilterra, Germania e Tunisia, avente come finalità una serie indeterminata di reati ed in particolare la distribuzione ad un numero incommensurabile di utenti, in ambito nazionale ed internazionale, di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive, quali ad esempio Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime Video, Netflix, attraverso il sistema delle Iptv illegali con profitti mensili per molti milioni di euro.

Le condotte illecite sono state consumate in un lungo arco temporale. Nell'ambito della associazione un gruppo più ristretto e sovraordinato, quello operante tra Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani, ha costituito una sorta di gotha del mercato nazionale illegale dello streaming, una vera impresa criminale che, oltre a promuovere e dirigere l'associazione, decideva costi degli abbonamenti, sospensioni del servizio, modalità di distribuzione dei dispositivi, coordinando i singoli operanti sul territorio nazionale.

Le intercettazioni

Nelle conversazioni tra gli associati si evidenzia la loro consapevolezza di essere una vera organizzazione criminale: "...Ormai siamo una organizzazione...c'è un boss...5 capi decine". Così come vi è risolutezza nel dirimere eventuali contrasti anche con azioni violente nei confronti di chi non si adegua alle direttive dei vertici nonché l'indicazione di "tenere un basso profilo" al fine di non esporre a rischi anche gli altri consociati... "Virunu ca tu t'accatti na machina all'annu virunu ca ci spenni 50 mila euro na machina nova, virunu ca t'accatti scappi di 300 euro. Determinate cose sinceramente non si devono fare, determinati atteggiamenti...quanto più puoi volare basso sinceramente, cioè devi farlo…io ho dovuto fare mettere a posto pure a mia moglie, che non ci va a lavorare per pulire i soldi".

Le prime investigazioni mettevano in luce la presenza su Telegram, in vari social network nonché in diversi siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite Iptv delle più note piattaforme.

Sky: "Sempre al fianco delle forze dell'odine nella lotta in difesa dell'industria audiovisiva"

“Voglio congratularmi con la Polizia Postale per gli importanti risultati raggiunti con l’operazione 'Gotha', che dimostrano ancora una volta quanto la pirateria sia un fenomeno gestito dalla criminalità organizzata. Sky è, e sarà sempre, al fianco delle forze dell’ordine in questa lotta in difesa dell’industria audiovisiva e a tutela di tutti coloro che si abbonano legalmente”. Questo il commento dell'amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Duilio. 

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