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L'acqua ha invaso le strade del napoletano: una vera odissea per i cittadini

C'è chi chiede di "riorganizzare la rete fognaria" per risolvere una storia che si ripete ad ogni pioggia.

Il maltempo che da questa mattina si è abbattuto su Napoli e provincia ha causato diversi disagi e danni. Strade allagate, ruscellamenti, tombini saltati, allagamenti nelle scuole, alberi caduti, sono solo alcuni dei fenomeni che hanno "minato" la quotidianità di tanti cittadini. Un film già visto, insomma, che si ripete ogni volta che pioggia e vento arrivano sulle nostre città.

In provincia, in particolare, problemi sono stati registrati a Marano dove intere strade (come via Pendine) sono state sommerse creando problemi ai residenti e non solo. Ma per qualcuno, come detto in apertura, siamo davanti ad una storia "vecchia". Ne è convinto Pasquale Di Fenza, consigliere regionale dei Moderati, che da anni combatte per la riqualificazione della rete fognaria.

"Ormai non ci troviamo più dinanzi a fenomeni occasionali, ma siamo di fronte a fenomeni di routine. Quindi, adesso sarebbe il caso di riorganizzare tutto quello che riguarda la rete fognaria che ormai è carente da tempo. Bisogna lavorare su sistemi di sub-irrigazione perché i sistemi fognari, a Napoli, a Marano, ma anche in altri comuni, non riescono a drenare le acque", ha detto Di Fenza a NapoliToday.

"Per Marano, in particolare, - ha spiegato - il problema è che sia le precedenti amministrazioni, sia i commissari oggi, non hanno trovato una soluzione valida. Non ci dimentichiamo che la zona alta di Marano presenta vincoli idrogeologici e, quindi, è ad alto rischio. Alle spalle di questa zona abbiamo l'alveo dei Camaldoli che dovrebbe sfociare su Marina di Varcaturo, Licola, ma gli abusi edilizi degli ultimi anni hanno intralciato le strade, i solchi".

"Ora è arrivato il momento di lavorare su questi progetti, su opere specifiche, anche in considerazione dei cambiamenti climatici. A Marano c'è carenza di prevenzione e manutenzione, a partire da cose semplici come le caditoie. Non ci sono vasche di accumulo che funzionano per smaltire e per recuperare tutta quest'acqua piovana. Bisogna mettersi al lavoro, insomma, per questa città che ormai è allo stremo", ha concluso

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