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Cronaca

Stop all'aumento dei biglietti: "Rincari illegittimi"

L'ultimatum dell'assessore Vetrella: "È stata una decisione che penalizza soprattutto i cittadini onesti. E allora bisogna tornare subito alle vecchie tariffe". Intanto lievita la percentuale di evasori

Due mesi fa, l'aumento dei biglietti tra le proteste. "Le aziende di trasporto hanno aumentato arbitrariamente il costo dei biglietti. Una decisione che penalizza soprattutto i cittadini onesti. E allora bisogna tornare subito alle vecchie tariffe" è l'ultimatum lanciato adesso dall’assessore regionale Sergio Vetrella in una lettera che l’esponente della giunta Caldoro ha inviato ai vertici delle società operanti a Napoli e in Campania.

Inutile nascondere il problema: evidente l'aumento degli evasori. Si arriva all'80 per cento, spiega Gerardo Ausiello del Mattino. Ma perché, nonostante la contrarietà della Regione, sono scattati i rincari? Per l'assessore è colpa "di un’interpretazione sbagliata di una norma nazionale, in base alla quale le aziende hanno ritenuto di poter aumentare automaticamente le tariffe applicando in una sola volta la rivalutazione Istat del 2012 e del 2013".

Cosa accadrà dunque? Le aziende di trasporto, a partire dql Consorzio Unicocampania, dovranno ritornare in tempi rapidi allo schema tariffario precedente. Il biglietto Unico classico, quello valido 90 minuti e utilizzabile in città, dovrebbe costare di nuovo 1,20 euro e non 1,30 euro. Ritocchi alle tariffe non sono comunque esclusi in futuro ma solo se si raggiungerà un accordo. "È inaccettabile che si colpiscano i cittadini senza aver prima messo in campo adeguate misure di efficientamento e razionalizzazione delle aziende", ha concluso Vetrella.

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