Stesa alla Pastrengo, i ragazzi fermati ammettono: "Eravamo arrabbiati per la morte di Ugo"
Nelle dichiarazioni spontanee fornite al Gip i 20enni hanno ammesso il gesto e fornito il definitivo collegamento alla morte di Ugo Russo, il rapinatore 15enne ucciso da un carabiniere
Nicoletta Campanaro, Gip di Napoli, ha disposto il carcere per V.S. e G.G., nei giorni scorsi fermati dalla Procura con l'accusa di essere i due responsabili del raid a colpi d'arma da fuoco sparati contro la caserma Pastrengo lo scorso primo marzo.
Una "stesa", di almeno quattro colpi, avvenuta poche ore dopo la morte del 15enne Ugo Russo, cugino di G.G., ucciso dai colpi di pistola sparati da un carabiniere di 23 anni, nella zona di Santa Lucia di Napoli, a cui Russo voleva rapinare l'orologio insieme con un 17enne. Quest'ultimo si trova ora in un centro di accoglienza per minori.
Morte quindicenne, fermati presunti autori stesa alla Pastrengo
Gli arrestati per il raid alla caserma sono accusati di concorso in porto e detenzione in luogo pubblico di arma da fuoco e di violenza privata. Contestata dagli inquirenti anche l'aggravante mafiosa. I due giovani hanno chiesto e ottenuto dal Gip di poter rilasciare dichiarazioni spontanee, durante le quali hanno ammesso le proprie responsabilità.
Il blitz, hanno spiegato, era "frutto della rabbia per la morte di Ugo". Non hanno fornito comunque spiegazioni sulla provenienza dell'arma.