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Povertà in Campania, aumentano le richieste di aiuto ai centri di ascolto

Aumentano le richieste di aiuto dei poveri in Campania. Questo è quanto emerge dal Dossier Regionale sulle Povertà 2016 della Caritas

Aumentano le richieste di aiuto dei poveri in Campania. Questo è quanto emerge dal Dossier Regionale sulle Povertà 2016 della Caritas.

I dati del dossier mettono in evidenza, ancora una volta, l’aumento del numero di utenti dei Centri di Ascolto che sono passati dagli 11.444 del 2014 ai 12.266 del 2015.

La condizione occupazionale più diffusa tra coloro che si sono recati ai CdA campani è quella di disoccupato, che riguarda il 72,0% degli utenti nel 2015. I tassi ufficiali di occupazione confermano questo dato ed evidenziano un’Italia divisa a metà, con un Mezzogiorno (42,5%) che presenta valori inferiori rispetto al Centro-Nord (63,8%) di oltre 20 punti percentuali.

In questo contesto la Campania (39,6%) fa ancora peggio della media delle regioni meridionali con un’incidenza del tasso di occupazione totale inferiore di 3 punti, e con un tasso di occupazione femminile (27,4%) che risulta il più basso in assoluto a livello nazionale.

Per quanto concerne la cittadinanza, la componente italiana (61,6% nel 2014; 61,0% nel 2015) continua a rimanere prevalente nel 2015 ma, per la prima volta dal 2008, anno di inizio della crisi economica, la percentuale degli stranieri è tornata a crescere.

Relativamente ai bisogni degli utenti, occorre sottolineare che molti sono in condizione di multiproblematicità. La problematica più comune è la povertà economica (67,9%). A riguardo i dati relativi alla povertà assoluta dimostrano significative differenze a livello territoriale tra le famiglie italiane (Nord 5,0%; Centro 4,2%; Mezzogiorno 9,1%).

Ancor più evidente è la sperequazione se si analizza la povertà relativa: il dato per le famiglie nel Mezzogiorno (23,6% nel 2014 - 23,5% ne 2015%) è infatti più che doppio rispetto a quello italiano (10,3% nel 2014 - 10,4% nel 2015) ed addirittura quadruplo rispetto a quello nel Nord (4,9% nel 2014 - 5,4% nel 2015).

Le richieste principali riguardano beni materiali quali viveri e vestiario, nonché lavoro e sussidi economici per il pagamento di utenze e fitti. Dal 2014 è diminuita la richiesta di lavoro, ma questo fenomeno riguarda solo gli italiani, che sembrano aver mutato il loro approccio ai Centri di Ascolto con richieste a carattere soprattutto assistenziale, giacché modulano la domanda in base a ciò che ritengono possano ottenere.

Dall’analisi dei dati relativa agli interventi emerge una soddisfacente capacità di risposta da parte dei Centri di Ascolto per tutte le problematiche, eccetto per quella lavorativa, che del resto non è la mission della Caritas. Addirittura per la distribuzione di beni materiali la risposta è superiore alla domanda.

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