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Spari al Pellegrini, il medico: "Rischiata la strage. Mai visto nulla di simile"

"Ho trent'anni di carriera in pronto soccorso e non ho mai visto nulla di simile: hanno sparato in un ospedale". E' ancora sotto choc Giuseppe Fedele, il medico chirurgo del pronto soccorso dell'Ospedale Pellegrini di Napoli dove, stanotte intorno alle 2, è stato trasportato un giovane di 23 anni, gambizzato. 

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Poco dopo, mentre il ferito veniva sistemato in barella, un uomo a volto coperto è entrato nel cortile del presidio ospedaliero e ha sparato alcuni colpi di pistola: "Ne ho sentiti cinque distintamente - racconta Fedele - Ricordo di essere sceso giù dopo aver sentito un'automobile entrare in ospedale a tutta velocità, seguita da una trentina di giovani in sella a motorini. Il ragazzo non poteva muoversi perché aveva entrambe le gambe rotte per ferite da arma da fuoco. Appena abbiamo stabilizzato il paziente, una persona a volto coperto è entrata e ha fatto fuoco in direzione del ferito. Un ragazzo e una ragazza di 16 anni sono stati colpiti di striscio, ma appena ho chiesto loro di chiamare i genitori sono fuggiti". 

Gli attimi successivi sono stati di panico, sia tra i cittadini, che tra il personale: "Poteva essere una strage, potevano essere colpite le persone in attesa di cure: avremmo avuto un'altra Noemi, forse due. Infermieri e portantini hanno avuto crisi di panico, si sono sentiti passare le pallottole a pochi centimetri. Ho chiesto che venga ripristinato il presidio di polizia come in passato. Lavorariamo nel terrore". 

Molto provata anche la direttrice sanitaria, Mariella Corvino: "Ho fatto i complimenti a tutto il personale per come ha gestito l'emergenza. Paura? Si, abbiamo paura, ma andiamo avanti perché il nostro compito è essere al servizio dei cittadini. Napoli, però, deve svegliarsi".  

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