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Cronaca

De Magistris: "Battaglia a tempo pieno contro la camorra"

Spari contro il portone della 'NCO', presidio di solidarietà il 5 gennaio a San Cipriano D'Aversa. Il sindaco: "Atti intimiditatori che testimoniano come alle mafie faccia paura il protagonismo e la reazione della società"

Quattro i colpi di pistola esplosi la notte del 31 dicembre contro il portone della 'Nuova Cucina Organizzata' ristorante 'della legalità' a San Cipriano d'Aversa. Un marchio, quello della 'NCO', divenuto da tempo simbolo della lotta alla criminalità organizzata che, tra le altre attività, promuove con Libera e l'Associazione Don Peppe Diana, l'iniziativa 'Facciamo un pacco alla Camorra'.

Un atto intimidatorio gravissimo, condannato da ogni fronte e che ha subito creato mobilitazione tra associazioni e cittadini per un presidio di solidarietà programmato per sabato 5 gennaio alle 10, a San Cipriano, proprio davanti ai locali della NCO.

Il Comitato don Peppe Diana e l'associazione Libera hanno reso pubblico un comunicato in cui condannano duramente l'atto intimiditario ai danni della 'NCO', ma in cui dichiarano anche che questo non fermerà chi da anni lotta in difesa della legalità: 'netta condanna verso il vile e inutile gesto - si legge in un comunicato -. NCO è parte integrante del Comitato don Peppe Diana e Libera che insieme a tantissime associazioni, cooperative, movimenti promuovono gesti concreti di liberazione del nostro territorio, tra cui l’iniziativa ‘Facciamo un Pacco alla camorra’. Quei colpi di pistola sono diretti contro il cammino di riscatto intrapreso da tantissimi cittadini che si affrancano così dai tentacoli della camorra.

Questo cammino non si fermerà. Non si ferma la storia. La nostra terra ha detto basta alla camorra, ai suoi soprusi e al suo dominio e niente potrà farla indietreggiare.

Il Comitato don Peppe Diana e Libera fanno appello a tutta la società responsabile perché faccia sentire forte la propria voce soprattutto nell'assemblea pubblica che si terrà sabato 5 gennaio 2013 ore 10:00 presso i locali della NCO siti in San Cipriano D'Aversa via Po, n. 12. Sarà presente anche don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera".

Anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris si è espresso duramente contro questo gesto e contro i diversi atti intimidatori messi a segno di recente dalla malavita organizzata ai danni di associazioni e organizzazioni che lottano per la legalità: "La battaglia contro le mafie - scrive il primo cittadino sulla sua pagina di facebook -  rappresenta un impegno che la politica e la società civile devono assumere a tempo pieno per garantire la democrazia ma anche lo sviluppo del paese. Soprattutto l'infiltrazione che le mafie ancora vantano all'interno delle istituzioni e dei palazzi del potere, della finanza e dell'impresa.

Ciascuna e ciascuno di noi, nel suo ambito professionale e nel suo orizzonte di vita, deve tradurre in pratica, attraverso il suo singolo comportamento, quella rivoluzione culturale che, principalmente, è il vero antidoto al veleno delle mafie. Gli episodi di queste ore, verificatisi nel Lazio e in Campania, laddove la camorra cerca di imporre la sua catena schiavistica, riportano all'attenzione un tema che soprattutto la politica ha il dovere di affrontare: quello del contrasto al crimine organizzato e del sostegno a quanti vi si oppongono, tra questi certamente le coraggiose associazioni, sostenendo le loro attività e rompendo ogni forma di collusione. Una bomba carta contro il negozio di Anna Ferrara, presidente dell'associazione antiracket di Ponticelli (la stessa che ha denunciato e fatto arrestare i camorristi estorsori che operavano nel quartiere), in via Don Cozzolino, a pochi passi dalla sede dell'associazione.

L'incendio al Villaggio della Legalità di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, un ex camping abusivo confiscato e affidato all'associazione Libera. I colpi di pistola esplosi a San Cipriano d'Aversa, in provincia di Caserta, ai danni del portone del ristorante pizzeria Nco (Nuova Cucina Organizzata), gestito dalla cooperativa Agropoli aderente alla rete di associazioni che fa capo a Libera e al Comitato Don Peppe Diana.

Atti intimidatori verso le realtà che recuperano e valorizzano i beni confiscati oppure contrastano il racket, offrendo posti di lavoro regolare e producendo reddito pulito. Atti intimidatori che testimoniano come alle mafie faccia paura il protagonismo e la reazione della società che, certo, devono affiancarsi ad atti concreti da parte dei Governi affinchè siano supportate le tante associazioni che garantiscono, su tutto il territorio (Nord compreso), la democrazia stessa, proprio offrendo alternative alla criminalità organizzata. Per questo presto mi recherò a Ponticelli per manifestare la mia solidarietà e vicinanza all'associazione e ai commercianti del quartiere che, in questi mesi, hanno denunciato e contrastato, sin da subito, il racket imposto dal clan locale".

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