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Cronaca

Sigarette elettroniche meno rischiose: tra gli studiosi il napoletano Antonio Giordano

Eliminati i processi di combustione che sprigionano sostanze cancerogene, ma restano gli effetti della nicotina. Lo afferma uno studio dell'associazione I-Think, tra i fondatori anche il noto oncologo partenopeo

Sarà presentato domani al Senato, alle 10,30 nella Sala degli Atti Parlamentari, uno studio sulle famose sigarette elettroniche, prodotto che sta ormai spopolando in Italia.

"Qual è la diffusione della sigaretta elettronica in Italia e nel mondo? A che punto è arrivata la ricerca scientifica sui rischi per la salute? E quali strade normative stanno seguendo i diversi paesi? Questi alcuni degli interrogativi su cui abbiamo indagato, dal punto di vista sanitario e legislativo, in una ricerca dal titolo “Tanto vapore per nulla? Il punto sulla sigaretta elettronica” spiegano i fondatori dell’associazione di scienza e tecnologia I-Think che ha eleborato lo studio. 

Oltre ad Ignazio Marino (medico e neosindaco di Roma) e Giuseppe Benagiano (presidente della Società italiana per la contraccezione) fanno parte di I-Think anche  Lorenzo Sommella (direttore sanitario del San Filippo Neri) e il napoletano Antonio Giordano ( notissimo oncologo e direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia).

"Obiettivo degli studi - si legge sul sito dell'associazione - e dell’evento quello di stimolare un dibattito su una possibile regolamentazione e fiscalità della e-cig, partendo dall’analisi dei dati e dal confronto tra posizioni e prospettive di diversi interlocutori del mondo sanitario, politico e istituzionale. Si cercherà, quindi, di ragionare su un possibile percorso normativo che regolamenti questo prodotto in maniera bilanciata ed efficace, basandosi sugli eventuali profili di rischio, ma consentendone una diffusione in quanto meno rischiosa rispetto alla sigaretta tradizionale".

La sigaretta elettronica sarebbe dunque meno rischiosa di quella tradizionale in quanto, come anticipa Gerardo Ausiello su Il Mattino, con il fumo elettronico si eliminerebbero i processi di combustione che sprigionano sostanze cancerogene. Restano, però, intatti gli effetti della nicotina.

L'e-cig è sempre più diffusa in Italia, in tre anni il numero di fruitori è salito da 750 mila a 3,5 milioni con una crescita costante ancora in atto. Alto anche i numeri dei giovani fumotori di sigarette elettroniche che sarebbero circa un milioni, spiega ancora il giornalista.

Per quanto riguarda i costi, rispetto alla spesa per le sigarette tradizionali il risparmio è molto alto e supera i mille euro. I punti vendita poi sono sempre più diffusi in tutta la nazione, con picchi record proprio in Campania.

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