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Venerdì, 19 Aprile 2024

Il Comune non fa i lavori e poi sgombera sei famiglie (VIDEO)

Un centinaio di uomini tra polizia municipale, carabinieri, guardia di finanza e polizia di Stato hanno eseguito l'evacuazione di un palazzo di proprietà comunale dichiarato inagibile. L'Ente, però, non ha mai realizzato la manutenzione

Molti hanno creduto si trattasse della cattura di un pericoloso boss. Invece, i circa cento uomini delle forze dell'ordine, tra polizia, vigili, carabinieri, pompieri e finanza, erano in via Cisterna dell'Olio per sgomberare sei famiglie da un palazzo di proprietà del Comune di Napoli. Palazzo noto per aver ospitato l'opera di Giuseppe Moscati. Non si tratta di soggetti pericolosi. Anzi, una parte sono legittimi affittuari e anche gli occupanti abusivi sono persone in stato di povertà e con gravi problemi di salute.

L'amministrazione guidata da Gaetano Manfredi ha emanato l'ordinanza di sgombero per inagibilità dello stabile, aggiungendo anche i problemi di grave morosità di alcuni inquilini abusivi. Secondo il Comune, quindi, il palazzo non può essere abitato a causa dei mancati lavori di manutenzione straordinaria. Lavori che sarebbero un obbligo per il proprietario dell'immobile: cioè il Comune stesso. E' plausibile pensare che queste persone sono finite in mezzo a una strada per un'inadempienza, o comunque un clamoroso ritardo, di Palazzo San Giacomo. 

I legittimi affittuari

Tra gli sgomberati, ci sono anche famiglie che hanno tutti i titoli di abitare nel palazzo di via Cisterna dell'Olio. "E' un'ingiustizia - afferma Teresio Del Gaudio, un residente - i tecnici ci hanno sempre detto che i locali non agibili erano solo quelli dell'ala nord dell'immobile. Soltanto ieri abbiamo ottenuto l'accesso a una perizia secondo la quale è possibile abitare in questo luogo. Come se non bastasse, in un incontro con il Comune ci era stato assicurato che questo provvedimento non avrebbe riguardato noi, ma solo i morosi". 

A mettere in dubbio i problemi di staticità non solo solo gli abitanti. Secondo Sergio D'Angelo, consigliere comunale di maggioranza "...dalle carte che ho visionato, onestamente, non mi sembra che il rischio fosse così immediato. Se lo fosse stato, il Comune non avrebbe atteso cinque anni per rendere esecutiva l'ordinanza di sgombero. Ci sono famiglie che hanno tutti i titoli per vivere qui e credo che molte cose verranno decise nelle aule di tribunale". 

Il palazzo in questione è tra i beni comunali affidati alla società Invimit per la messa a reddito del patrimonio comunale. In via Cisterna dell'Olio c'è anche chi vocifera che quella del Comune sia una manovra per liberare uno stabile da cedere per fare cassa. "Se c'è un pericolo crollo - rincara la dose Del Gaudio - perché non hanno chiuso la strada? E perché consentono l'uscita dal cinema (Modernissimo, ndr)?". 

L'abbandono dello stabile è qualcosa che nasce a cavallo tra gli anni 80 e 90 e ha attraversato quattro amministrazioni comunali, nessuna delle quali si è occupata della riqualificazione. "Sono stati fatti molti errori - afferma Sergio D'Angelo - Il Comune deve fare questi lavori e avrebbe potuto programmarli senza mettere le famiglie per strada". Intanto, per i Del Gaudio e gli altri legittimi affittuari si preannunciano notti difficili: "Mia moglie sta piangendo da ore, non ci resta che mettere qualcosa in automobile e dormire lì". 

La famiglia Tuccillo

Diverso è il caso della famiglia Tuccillo, composta da tre persone, tra cui un minore di 13 anni. Si tratta di occupanti abusivi con evidenti difficoltà economiche. Da anni, le associazioni chiedono alle istituzioni un aiuto per trovare loro una sistemazione, anche per i gravi problemi di salute che affliggono i componenti. Dopo la mediazione del consigliere Sergio D'Angelo e del Comitato per il diritto all'abitare, il Comune ha riconosciuto ai Tuccillo ospitalità alberghiera per 15 giorni, un fondo di 5mila euro e l'avvio dell'iter per una sistemazione in un bene confiscato alla camorra. 

"La soluzione di queste situazioni non può essere sempre emergenziale - afferma Alfonso De Vito, esponente del Comitato - Da mesi si sapeva dello sgombero, ma nessuno si era preoccupato dell'alternativa. Abbiamo dovuto contrattarla stamattina. Il Comune dimostra di non avere risorse per affrontare l'emergenza abitativa". Un pensiero condiviso anche da D'Angelo: "L'Amministrazione deve dotarsi di un piano per l'emergenza abitativa, fino a oggi assente". 

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