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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sgombero all'ex scuola Belvedere, monta la protesta: "40 persone senza tetto e senza reddito"

Lo stabile, occupato mesi fa, è di proprietà di un ordine monastico. Gli occupanti: "famiglie in difficoltà e giovani disoccupati". L'assessore Fucito: "Decisione che ci coglie di sorpresa"

Monta la protesta in città da parte di alcuni cittadini che sono stati sgomberati dall'ex scuola Belvedere: al momento hanno occupato l'ala del Duomo che ospita il Museo del tesoro di San Gennaro.

Le proteste sono scattate stamattina quando la polizia, in applicazione di un decreto di sequestro preventivo, ha attuato lo sgombero di circa 40 persone. Nella scuola, di proprietà della congregazione delle Suore di Nostra Signoria di Carità del Buon Pastore occupata mesi fa nell'ambito della campagna per il diritto all'abitare 'Magnammece o pesone', vivevano in circa 40 di cui 6 nuclei familiari con otto minori, oltre a giovani precari e disoccupati che ''da oggi sono di nuovo senza tetto oltre che senza reddito'', denunciano gli sgomberati.

Dopo l'azione, dagli occupanti definita a tratti violenta, il gruppo si è spostato davanti alla sede del Comune di Napoli per chiedere un incontro. Successivamente si sono recati davanti al Duomo: una parte di loro, una ventina, ha occupato l'area del Museo; altri, circa trenta, sono all'esterno. ''L'occupazione - denunciano gli sgomberati - ha l'obbiettivo di denunciare l'ipocrisia di una chiesa che attraverso il suo Papa si mette al fianco dei poveri mentre a Napoli li sfratta senza troppi complimenti, andrà avanti fino a quando non ci sarà l'incontro richiesto con la Curia e garanzie di alloggio per tutti i senza casa''.

L'assessore al Patrimonio, Alessandro Fucito, si è espresso così sulla vicenda: "Lo stabile in via Belvedere, pur non essendo di proprietà del Comune ma dell'ordine monastico Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore, era stato occupato da famiglie e persone in difficoltà per le quali avremmo voluto trovare una soluzione attraverso il dialogo con tutti i soggetti coinvolti e interessati. Per questo ci coglie di sorpresa la decisione dello sgombero''.  

''Lascia perplessi - si legge ancora nella nota diffusa dall'assessore -, infatti, la modalità di rilascio coattivo in pieno agosto della struttura. Una struttura che la Giunta de Magistris scelse di dismettere perchè rappresentava un esoso fitto passivo pari ad oltre ventimila euro mensili e che, dopo la dismissione da parte del Comune e ritornata in possesso del proprietario privato, è stata appunto occupata - aggiunge - Tale circostanza dimostra quanto sia forte il tema dell'emergenza abitativa e quanto sia indispensabile un rinnovato e preventivo dialogo tra le istituzioni per darvi risposta. Un dialogo che stiamo affannosamente ricercando per offrire soluzioni adeguate''.

''È comunque cultura di questa amministrazione rifuggire le logiche burocratiche, scegliendo la strada del dialogo con soggetti e realtà sociali che esprimono un bisogno fortemente aggravato dalla crisi economica generale quale è quello abitativo'' conclude Fucito.

(ANSA)

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