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La sartoria Canzanella teme lo sfratto: "Come sposto diecimila vestiti? Sono preoccupato"

Carignani: "Il Comune non ha mai avviato nessuna procedura di sfratto. Il problema principale per cui il Comune non può rinnovare alcun permesso a restare lì a titolo gratuito, è che la corte dei conti non lo permette"

Vincenzo Canzanella. dell’omonima sartoria teatrale di piazza Sant’Eligio, teme di essere sfrattato dal Comune di Napoli. Diversamente dalle notizie che circolano in questi giorni, infatti, il Comune avrebbe avanzato solo una richiesta di fitti arretrati, ma non avrebbe intimato, per il momento almeno alcuno sfratto. Dal canto suo Canzanella sostiene che nel 2015 la location gli è stata affidata a titolo gratuito, con l’unico impegno di dover rimettere in sesto l’impianto elettrico e quello antincendio. Si dice preoccupato perché nello stesso stabile sarebbero stati mandati via altri commercianti e addirittura una scuola. La sua paura è di dover abbandonare l'edificio con l'eventuale poi difficoltà di trasferire (non si sa dove) i circa 10mila capi che conserva.

“Lo sfratto non c’è stato”

Da un anno non lavoriamo per la pandemia. Le macchine sono ferme. Lo sfratto non c’è stato, ma c’è questa cosa che tutti sono andati via. Mi hanno detto che toccava anche a me e allora mi sono preoccupato. Ma come faccio a spostare le cose in tre giorni?”, sostiene Canzanella che non esclude un trasferimento, anche se lo preferirebbe in una zona centrale della città.

Intanto la vicenda Canzanella è diventata di dominio nazionale e tanti sono gli appelli a salvaguardare un’eccellenza napoletana. Il consigliere della II Municipalità Pino De Stasio, ad esempio, ha annunciato che a fine febbraio ci sarà una commissione straordinaria alla quale saranno invitati tutti gli attori in causa.

Carignani: "Il Comune non può rinnovare alcun permesso a restare lì a titolo gratuito"

Francesco Carignani, consigliere municipale ed esperto di politiche culturali, a NapoliToday ha dichiarato: “Conosco bene la realtà della storica sartoria Canzanella e proprio per questo non posso fare a meno di dire quanto la propria attività sia importante per la cultura napoletana recente. Però occorrono alcune precisazioni. Il Comune non ha mai avviato nessuna procedura di sfratto. Il palazzo comunale che attualmente ospita la sartoria non è agibile per la normativa anti-incendi”.

Ma il problema principale per cui il Comune non può rinnovare alcun permesso a restare lì a titolo gratuito, è che la corte dei conti non lo permette. Se in passato questo è stato possibile, oggi viene vietato perché valutato come “uso soggettivo del patrimonio”, ha continuato.

Spero però – ha concluso - che con privati ed istituzioni si possa trovare il modo di salvaguardare questo importante patrimonio storico-artistico, magari separando l’attività commerciale di sartoria da un’eventuale attività museale, per conservare e rendere accessibile questo straordinario patrimonio ai cittadini napoletani ed ai turisti che si spera torneranno presto a visitare la città".

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