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Centro storico, sette famiglie a rischio sfratto: "Abbiamo i bimbi piccoli"

Trentacinque persone vivono da anni in uno stabile del Comune in vico San Nicola a Nilo in attesa di regolarizzazione. L'allarme: "Solo a Napoli 12mila famiglie perderanno la casa nel 2022. Centomila cittadini vivono in emergenza"

Sette famiglie a rischio sfratto da oltre due anni. Trentacinque persone, molti bambini, che vivono in uno stabile del Comune di Napoli a Vico San Nicola a Nilo, in pieno centro storico. I riflettori su quel palazzo si accesero a novembre 2019, quando furono sgomberate 16 nuclei familiari. Secondo la Procura, alcuni di erano legati al clan Sibillo-Contini e gestivano le occupazioni con metodo mafioso. 

La vicenda

Dopo 26 mesi, in vico San Nicola a Nilo sono rimaste sette famiglie che con la camorra non hanno nulla da spartire ma sul cui capo pende costantemente il pericolo di uno sfratto. Gli attuali residenti non sono legittimi assegnatari. Le case in questione sono oggetto di un'antica donazione al Comune che le dovrebbe mettere a disposizione di anziani indigenti.

A differenza dell'assegnazione di una casa popolare, la nomina non può passare a un parente diretto, bensì una volta deceduto l'inquilino l'amministrazione dovrebbe procedere a una nuova nomina. Ed è così che in questi alloggi, negli anni, hanno trovato sistemazione parenti di anziani passati a miglior vita o, in alcuni casi, coloro che si sono presi cura di queste persone e che vi si sono trasferiti con le loro famiglie.

Le testimonianze

"Io vivo qui da sei anni - racconta Enza - ho cinque figli, tutti nati in questa strada, che vanno nelle scuole del circondario. Pago l'indennizzo al Comune, le bollette. Chiedo solo di essere regolarizzata. Dove posso andare con cinque bambini?". Simona di figli ne ha tre. Sia lei che suo marito sono disoccupati: "Trovare un'altra sistemazione nelle nostre condizioni sarebbe impossibile. Viviamo qui da sette anni".
C'è anche chi, come ?, In vico San Nicola a Nilo ci vive da oltre 20 anni e non h mai visto regolarizzata la sua posizione. "Ho problemi di salute, un trapianto di fegato e un figlio disabile. Credo di avere diritto a questa casa".

L'allarme: 12mila sfratti nel 2022

Accompagnati dagli attivisti dello sportello per il diritto all'abitare, questi cittadini hanno chiamato incontrato l'assessore comunale Lieto. Ma questo caso specifico è solo un piccolo esempio dell'emergenza che vive la città di Napoli: "Assistiamo - commenta Alfonso De Vito - al paradosso che non esiste una graduatoria in corso di validità da almeno due anni a causa della modifica del regolamento da parte della Regione. L'ultima che conosciamo riportava 24mila famiglie in attesa si casa popolare. L'emergenza abitativa riguarda circa 100mila napoletani. Secondo la prefettura, nel 2022 si rischiano 12mila sfratti riconducibili alla crisi economica conseguenza del Covid. Servono politiche della casa concrete, che fermino il processo di turistificazione senza regole del centro storico della città, dove trovare casa è impossibile. Un problema di queste dimensioni non si può certo risolvere con l'housing sociale, così come prospettato dall'amministrazione comunale".

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