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Cronaca Torre annunziata

Abusi edilizi per la realizzazione di un parcheggio: ancora guai per l'ex capo dell'Utc Ariano

Aveva rilasciato un permesso illegittimo. Sequestro preventivo dell'area da parte della procura

Ieri mattina, personale della sezione Giudiziaria della procura di Torre Annunziata, aliquote Carabinieri e Polizia di Stato, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di urgenza emesso dalla procura oplontina, ha proceduto al sequestro di un'area adibita a parcheggio privato sita in Torre Annunziata, corso Umberto I. L'area su cui è stato realizzato il parcheggio è stata oggetto, tra il 2014 ed il 2015, di rilevanti trasformazioni urbanistiche consistite nell'espianto di essenze arboree (agrumeto, limoneto, vigneto) e conseguente attività di livellamento del terreno con modifica del livello altimetrico della quota di campagna preesistente e apposizione, sull'intera area, di brecciame, opere che, complessivamente considerate, hanno determinato un mutamento della destinazione d'uso urbanisticamente rilevante, trasformando un rigoglioso agrumeto in un'area per la sosta di autoveicoli.

Il proprietario del fondo è stato già condannato per abusi edilizi con sentenza del 9 novembre 2018 in quanto l'intervento eseguito era palesemente in contrasto con la strumentazione urbanistica, essendo l'area, in cui era stato realizzato il parcheggio, destinata a Zona F — Verde standard in cui era prevista la realizzazione di infrastrutture a standard (sottocategoria "b" quali attrezzature assistenziali, sanitarie, amministrative, di interesse religioso, culturale). Durante la pendenza del processo per gli abusi edilizi realizzati, il proprietario dell'area avanzava richiesta per l'adozione di una variante urbanistica, necessaria per la realizzazione di un parcheggio a raso a pagamento ad uso pubblico, che veniva approvata con delibera del Consiglio Comunale n. 18 delll'1 aprile 2019. L'organo consiliare, preso atto che il vincolo a verde standard, essendo di tipo espropriativo, risultava decaduto per il decorso dei cinque anni dalla relativa apposizione e che pertanto, la zona era divenuta "bianca", cioè in attesa di nuova destinazione, procedeva, con il suddetto atto di pianificazione, alla riclassificazione delle particelle, su cui andava realizzato il parcheggio, in Zona F — sottocategoria d — Verde standard, attrezzature di interesse comune —parcheggi.

Approvata la variante urbanistica, veniva rilasciato il permesso di costruire n. 73 del 4.12.2019. Le indagini hanno consentito di accertare che sia la variante urbanistica, che il permesso di costruire sono del tutto illegittimi in quanto adottati in violazione di plurime disposizioni di legge, in quanto nella zona dove è stato realizzato il parcheggio sono consentite solo opere pubbliche e di interesse pubblico e quindi solo parcheggi pubblici, per cui il cambio di destinazione d'uso assentito con la variante oggetto di indagine poteva essere legittimamente approvato — come sottolineato anche dalla Città Metropolitana - esclusivamente previa ricognizione degli standard esistenti, ovvero solo all'esito di uno studio che avesse accertato la necessità di un'area di parcheggio pubblico per rispettare gli standard urbanistici. Tale caratteristica non riveste il parcheggio oggetto di sequestro che, a dispetto della dizione di "uso pubblico", integra un'attività di speculazione privata, ovvero un'autorimessa a cielo aperto per la sosta, a pagamento, a vantaggio del privato che introita in via esclusiva gli utili della relativa gestione.

La variante in oggetto, oltre ad essere in contrasto con la normativa di settore e con la strumentazione urbanistica, non è stata preceduta dal rilascio dei pareri e dei nulla osta obbligatori alla stregua della normativa vigente, ovvero il parere della Soprintendenza BB.AA.CC. di Napoli e quello della Regione Campania - Settore Genio Civile, e non è stata assoggettata alla procedura di valutazione ambientale strategica (VAS), sebbene la variazione della destinazione di uso, da attrezzature di interesse comune di tipo culturale, assistenziale, sanitarie, amministrative, a parcheggio comportasse un notevole impatto ambientale, anche per la pregressa eliminazione di vegetazione. Le investigazioni hanno inoltre consentito di accertare reiterate condotte di falso in atto pubblico e di abuso di ufficio a carico di Nunzio Ariano, dirigente pro tempore dell'UTC, in concorso con il privato richiedente, avendo il primo attestato falsamente l'avvenuta acquisizione di ogni parere, nulla osta ed autorizzazione, nonchè l'espletamento di ogni atto endoprocedimentale obbligatorio previsto dalla normativa vigente, la non assoggettabilità della variante in oggetto alle procedure di VIA e/o VAS e, più in generale, la conformità dell'atto di pianificazione alle leggi, ai regolamenti e agli Strumenti Urbanistici e Territoriali sovraordinati e di settore.

Condotte, queste ultime, prodromiche al rilascio del permesso di costruire n. 73 del 4.12.2019 illegittimo e frutto di collusione con il privato. È stato, inoltre, accertato il reato di falso ideologico in certificati a carico di A.V., tecnico di parte, progettista e firmatario della relazione tecnica asseverata e dei grafici allegati alla richiesta di permesso di costruire in ordine alla falsa attestazione dello stato dei luoghi oggetto dell'intervento, avendo tale tecnico omesso di rappresentare graficamente l'esistenza di un manufatto e di un'area pavimentata, opere abusive la cui corretta rappresentazione avrebbe comportato il mancato rilascio del titolo abilitativo. Il sequestro è stato disposto in via d'urgenza in quanto i lavori di realizzazione del parcheggio, dopo essere stati sospesi dal Comune, erano ripresi. 

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