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Cronaca Torre annunziata

Sequestro di beni per il “Terzo Sistema”

Due negozi, due autovetture, polizze assicurative e rapporti finanziari per un totale di circa un milione di euro

A pochi giorni dalla requisitoria nel processo di primo grado, nel corso del quale sono stati invocati un totale di 80 anni di carcere, la Dda sferra un altro attacco ai membri del “Terzo Sistema”. Lo fa richiedendo ed ottenendo un sequestro di beni a fini di confisca ai danni di alcuni dei sette presunti membri del nuovo clan di Torre Annunziata. In particolare il tribunale di Napoli ha disposto il sequestro di beni mobili e immobili ai danni di Antonio Longobardi, Salvatore Orofino, Gennaro Pinto, Bruno Milite e Vittorio Della Ragione per un valore totale di circa un milione di euro.

Secondo i magistrati il valore dei loro possedimenti era superiore rispetto ai redditi dichiarati e per questo motivo sono stati ritenuti provento delle attività illecite per le quali sono stati arrestati nel luglio 2016 e sono attualmente a processo. Il decreto di sequestro riguarda: due autovetture, due attività commerciali a Torre Annunziata (un negozio di prodotti per la casa e una bottega di generi alimentari), un'attività per la compravendita on-line di auto e moto, polizze assicurative e rapporti finanziari, (carte di credito ricaricabili, conti correnti postali e bancari) intestati agli arrestati o ai loro familiari.

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