Soldi falsi, maxi-sequestro per un valore di 105 mila euro
Contrasto alla circolazione di banconote false da parte della guardia di finanza: sequestrati circa 2.500 biglietti di euro contraffatti per un valore complessivo superiore a 105.000 euro
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta, nel periodo gennaio 2009 - maggio 2010, hanno inoltrato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere circa 300 informative di reato, ed altrettante segnalazioni agli altri Reparti del Corpo territorialmente competenti, relative al ritiro dal circuito commerciale di quasi 2.500 biglietti falsi in euro, di vario taglio, per un ammontare superiore a 105.000 euro. Un dato allarmante se si considera che il totale delle banconote accertate nell'intero anno 2008 si è attestato a meno di 2.000 esemplari (per un totale pari a circa 80.000 Euro). Si tratta di biglietti la cui tentata immissione in commercio risulta avvenuta per lo più presso aree di servizio autostradali, distributori di carburante, nonché in occasione di versamenti di contante presso istituti di credito.
Dal raffronto con il consuntivo del precedente anno emerge una dinamica del fenomeno in crescita, con un'allarmante propensione allo spaccio delle banconote anche di taglio medio/piccolo (da 20, 50 e 100 euro), rispetto a quelle da 200 o 500 euro, ordinariamente preferite in quanto più idonee a soddisfare la combinazione tra la massima remuneratività e la facilità di piazzamento sul mercato.
Desta interesse anche il dato relativo al fatto che tra le banconote rinvenute vi siano ancora biglietti falsi in lire. Infatti, non è da dimenticare la circostanza che la normativa vigente (articolo 3 della legge 96/97) consente ancora il cambio di tale moneta presso gli sportelli delle Filiali della Banca d'Italia sino al 29 febbraio 2012. L'opera repressiva del Corpo nello specifico settore assume ancor più rilevanza se si considera l'effetto "argine" verso l'utilizzo di banconote fasulle nelle quotidiane attività economico - finanziare del Paese, che comporta una consistente alterazione del sistema mercato a discapito dell'intera collettività.