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Cronaca Poggiomarino

Blitz dei Carabinieri: sequestrate due note aziende del Napoletano

Il provvedimento è stato eseguito su richiesta della Procura

Questa mattina, i Carabinieri del NOE di Napoli, in esecuzione di due decreti di sequestro preventivo, emessi dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, hanno proceduto al sequestro di due aziende, un'azienda conserviera e un cantiere nautico, i cui legali rappresentanti sono ritenuti responsabili di superamento dei valori soglia dello scarico industriale nei corpi superficiali; scarico abusivo dei reflui industriali e emissioni in atmosfera senza autorizzazione.

In particolare, le indagini - portate avanti con la collaborazione dell’ARPAC - hanno accertato che l'attività di una nota azienda di conserve di Poggiomarino e di un noto cantiere nautico di Torre Annunziata si svolgeva in violazione del titolo autorizzativo allo scarico di reflui industriali in pubblica fognatura e alle emissioni in atmosfera.

In particolare, con riferimento: - all'attività conserviera, ubicata in Poggiomarino, che occupa n. 55 lavoratori, i mirati sopralluoghi svolti tra maggio ed agosto 2022, hanno consentito di accertare il superamento dei limiti relativi ai parametri degli scarichi industriali confluenti nel fiume Sarno, per quanto attiene all'azoto nitroso, al C.O.D., all’escherichia coli e all'alluminio, sostanze pericolose che caratterizzano un inefficiente processo depurativo.

Inoltre, veniva accertata la presenza di una connessione idraulica (bypass) tra la vasca di ingresso dei reflui e il pozzetto presente a lato della tubazione di scarico, non rappresentata nella planimetria allegata all’A.I.A.; - al cantiere nautico, ubicato in Torre Annunziata (NA), che occupa n. 10 lavoratori, si è accertato che le lavorazioni avvenivano in assenza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, nonché in assenza di autorizzazione allo scarico delle acque di dilavamento dei piazzali, contaminate dalle sostanze inquinanti (morchie di verniciatura, olii industriali e scarti dell'attività di abrasione delle chiglie) che si immettevano direttamente nella rete fognaria senza il preventivo trattamento di depurazione.

Il sequestro preventivo delle aziende, secondo quanto ritenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari di Torre Annunziata, si è reso necessario al fine di evitare la compromissione ulteriore dell'ambiente circostante e, in particolare, del fiume Sarno, in quanto i reflui industriali soprattutto dell'industria conserviera recapitavano direttamente nel citato corso d'acqua.

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