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Cronaca Torre annunziata

Funerali per il crollo di Torre: j'accuse di Sepe

Il cardinale ha lanciato un chiaro atto d'accusa agli eventuali responsabili della tragedia di venerdì scorso e poi ha chiesto di intitolare il piazzale alle vittime

«Quando la mano dell'uomo diventa egoista e pensa solo al proprio interesse, molto spesso diventa assassina». Non ha utilizzato mezzi termini il cardinale Crescenzio Sepe nel corso dell'omelia per i funerali delle otto vittime del crollo di Torre Annunziata. Le sue parole risuonano come un grave e chiaro atto d'accusa nel momento in cui la città oplontina ha reso l'ultimo saluto alle proprie vittime. I funerali si sono conclusi da pochi minuti e nel corso della celebrazione il prelato ha invitato chiaramente a cercare le responsabilità umane nella tragedia della scorsa settimana.

Poi alla fine della celebrazione anche un invito alle autorità. «Propongo di intitolare il piazzale dinanzi alla chiesa nei pressi della palazzina crollata alle vittime di questa tragedia, in modo che i cittadini torresi non le dimentichino mai. Poi le otto bare hanno lasciato la basilica della Madonna della Neve accompagnate da scroscianti e ripetuti applausi. Le ultime ad uscire sono state quelle dei due piccoli, Francesca e Salvatore, così come successe sabato scorso nel tragico giorno dei ritrovamenti dei loro corpi innocenti. Una folla composta sta in questi istanti accompagnando lungo le strade del centro storico il corteo funebre per gli ultimi istanti in città delle otto vittime, Giacomo, Edy, Marco, Pasquale, Anna, Salvatore, Francesca e Pina.

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