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Venerdì, 19 Aprile 2024

Sentenza Ciro Esposito, la madre: "Non è venuta fuori tutta la verità"

"E' emerso solo un pezzo di verità, non tutta la verità, ma almeno sono un po' più serena. Avrei voluto la confessione dell'assassino, avrei voluto che tutti si fossero resi conto di ciò che è accaduto quel maledetto giorno". E' finita la battaglia di Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, il giovane napoletano ferito a colpi di arma da fuoco il 3 magio 2014, a Roma, prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Ciro sarebbe morto 53 giorni dopo, in ospedale, e ieri sera la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni per omicidio a Daniele De Santis, l'ultras romanista che partecipò all'agguato dei supporters azzurri. 

"Temevamo che potessero nascondere quanto è accaduto - prosegue Antonella - ci hanno provato in ogni modo a sminuire quello che è stato fatto. Quest'uomo non ha soltanto ucciso Ciro, ha sparato anche ad altre due persone e volevano farla passare per legittima difesa. Noi volevamo credere nella Giustizia, ma abbiamo avuto paura che il processo sarebbe finito male". Verità e non vendetta, questo è sempre stato il motto di Antonella in questi quattro anni: "Anche se non abbiamo vuto tutta la verità, da ieri sera ho acquisito un po' di serenità in più. Almeno anche la Giustizia ha accertato che si è trattato di omicidio. Questo non diminuisce il dolore della mia famiglia, quello potrà diminuirlo solo la Giustizia divina". 

Da anni, la madre di Ciro è impegnata in iniziative sociali, per abbattere la violenza nei contesti giovanili, soprattutto quelli legati allo sport e, in particolare, al calcio: "L'obiettivo che ci siamo posti è quello che mai nessuno fosse più morto per una partita di calcio. Abbiamo fatto tante cose importanti in questi anni, ma l'attenzione è ancora troppo poca, davvero troppo poca". 

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