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La madre di Arturo: "Sentenza rigorosa, ma gli aggressori non si sono pentiti"

"Una sentenza rigorosa, che ha mostrato una Giustizia inflessibile di fronte a chi non ha mostrato segni di redenzione". E' soddisfatta Maria Luisa Iavarone per la sentenza inflitta ai tre aggressori minorenni del figlio Arturo Puoti: nove anni e tre mesi di reclusione.

"Il giudice non ha concesso loro nemmeno la libertà in prova - prosegue la donna, docente all'Università Partenope - Spero che questo periodo serva a questi tre ragazzi per comprendere la gravità del gesto e per fare un percorso che consenta loro di reinserirsi in società. Purtroppo, al momento, devo dire che non mostrano nessun segno di pentimento".

Intanto, proseguono le attività dell'associazione Artur, fondata dalla Iavarone all'indomani dell'aggressione subita dal figlio: "Stiamo lavorando su due fronti: quello di garantire agli educatori una formazione adeguata a questi contesti di violenza; e poi con iniziative sul territorio per garantire che ci siano spazi di socializzazione per vivere la città in modo sicuro".

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