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Cronaca

Scuole di infanzia, elementari e medie inferiori in Dad. La protesta dei liceali: "Noi in classe senza garanzie"

Oggi la Regione Campania dovrà consegnare al Tar ampia documentazione sui motivi della decisione di non riaprire le scuole, a causa della pandemia Covid. Il governo pronto a impugnare l'ordinanza di De Luca

Oggi sarebbe dovuto essere il giorno del rientro in classe dopo le festività natalizie per gli studenti, ma in Campania, in virtù dell'ordinanza regionale, infanzia, elementari e media inferiore saranno in Dad, sino al 29 gennaio. Tornano alle lezioni dal vivo invece i Licei, anche se sono attese questa mattina delle manifestazioni e i bambini con bisogni speciali. In molti comuni ordinanze sindacali da parte dei sindaci di chiusura anche per le medie superiori. 

Ricorso al Tar

Oggi la Regione Campania dovrà consegnare al Tar ampia documentazione sui motivi della decisione di non riaprire le scuole, a causa della pandemia Covid e della pressione sugli ospedali, dopo i ricorsi contro l'ordinanza firmata venerdì da De Luca. A presentarlo alcuni genitori, difesi dagli avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci. Il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, ha emesso infatti un decreto con il quale dispone che la Regione Campania entro le ore 10 lunedì 10 gennaio dovrà esibire "gli atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell'ordinanza impugnata" in quanto, si legge nel provvedimento, "l'ordinanza motiva l'esigenza della disposta sospensione facendo diffuso riferimento a dati, report e acquisizioni istruttorie non disponibili agli atti del giudizio che è opportuno, in ragione della rilevanza della questione, che vengano portati all'attenzione del giudicante fin dalla fase cautelare".

Il giudice inoltre ritiene "che la Regione Campania debba anche giustificare l'adozione dell'ordinanza impugnata in sostanziale concomitanza con l'entrata in vigore del dl 5 gennaio 2022 che individua, per quanto rileva, specifiche modalità di erogazione dei servizi scolastici ed educativi e regolamenta anche gli adempimenti successivi all'eventuale accertamento di casi di positività in costanza di emergenza pandemica".

Governo contro l'ordinanza

Anche il governo è intenzionato a impugnare la decisione del presidente della Campania Vincenzo De Luca di tenere chiuse le scuole medie ed elementari. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Per l'impugnativa, viene spiegato, è necessario un passaggio in Consiglio dei ministri.

Proprio al Governo si sono rivolti anche alcuni genitori. NapoliToday ne ha parlato con Palmira Pratillo del coordinamento "Scuole aperte Campania". "Chiederemo l’intervento del Governo. Poiché la Campania va in una direzione diametralmente opposta rispetto al resto d’Italia e già lo scorso anno ha pagato un prezzo troppo alto in termini di danno didattici e psicofisico per bambini e ragazzi a causa delld decisioni prese dalla Regione e già bocciate più volte dal Tar. Come associazione agiremo in tutte le sedi opportune per ripristinare la legalità nella nostra regione", spiega Palmira Patrillo.

La decisione di rinviare il rientro in classe ha già trovato l'appoggio di diversi sindaci del napoletano e di ben 271 dirigenti scolastici della Campania che si sono dichiarati "incapaci" di poter gestire il momento. Ma per Palmira Pratillo la strada da seguire è una: "Va adottata la stessa soluzione che adottano nel resto d’Italia: applicare il protocollo scolastico nazionale, con tracciamento al tempo 0 e al tempo 5 in caso di positività. Solo i DS campani non sono quindi in grado di farlo?".

LA PRESIDE DEL PANSINI: "CONTRARIA ALLA DAD MA COSI' NON SI PUO' TORNARE A SCUOLA"

La protesta dei liceali: "In classe senza garanzie"

"È dall’inizio dell’emergenza Covid che ci stiamo mobilitando, richiedendo degli investimenti seri e sostanziali per edilizia scolastica e i trasporti. Lo stiamo facendo perché vogliamo assicurarci quell’istruzione face-to-face che crediamo indispensabile e unico mezzo per una reale formazione a 360°, a differenza di una DAD che abbiamo imparato a conoscere come individualizzante, classista ed estremamente nozionistica. L’abbiamo fatto perché crediamo che la scuola sia socialità, collettività, confronto.Ad oggi, gennaio 2022, due anni dai primi casi registrati in Italia, troviamo spontaneo chiederci: cosa ha fatto lo Stato per rendere i nostri Istituti e le infrastrutture di cui dobbiamo usufruire ogni giorno sicure? Stiamo infatti tornando in presenza senza garanzie, ma anzi con la fredda denuncia arrivata addirittura dal presidente della regione Campania, che al posto di prendersi le responsabilità per non aver fatto nulla durante questi due anni, dice e citiamo testuali: “non sono stati stanziati fondi per il trasporto scolastico. Se prima di Natale la circolazione virale era tutto sommato moderata, ora i contagi aumentano senza sosta, tornando a riempire gli ospedali: anche questo simbolo di una gestione pandemica inadeguata. Posto che l’indice Rt in Campania e l’incidenza di casi positivi per 100.000 abitanti hanno raggiunto oramai limiti tra più alti dall’insorgenza della pandemia e tra i più alti in Italia, il rientro a scuola implicherebbe inevitabilmente una disomogeneità didattica all’interno delle singole classi: ci sarebbero contemporaneamente numerosi studenti in DAD ed in presenza, rendendo la comunicazione difficoltosa ed ingestibile. Ci sembra quasi che il Governo, forte dell’alibi della cosiddetta immunità di gregge, stia dando un sostanziale via libera al rientro, in nome del profitto, senza prendersi le responsabilità di quella mancanza di investimenti, che avevamo preventivamente segnalato e bollato come necessari ed urgenti, per non far trasparire segnali di una gestione inadeguata dell’emergenza pandemica nelle scuole. Ora, in qualità di studenti, vittime di questa situazione precaria, sentiamo la necessità di far sentire la nostra voce, in nome di un dialogo pacifico e aperto con le istituzioni, al momento assente. Vogliamo preservare il nostro ambiente, quello scolastico, che molto spesso si viene a trovare sulla bocca di figure politiche, ma che, da troppo, versa in condizioni deludenti. Vogliamo garantirci la presenza in modo definitivo, definendo la misura d’emergenza della DAD non più adottabile, ma per riuscirci dobbiamo ricorrere obbligatoriamente e tale misura emergenziale", denunciano gli studenti del Vittorini che manifestano questa mattina contro il rientro in classe e chiedono urgenti interventi strutturali per rendere le scuole un posto maggiormente sicuro contro il Covid.



 

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