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Cronaca

Ritorno in aula per le superiori: proteste e rivendicazioni degli studenti

Tornano le lezioni in presenza ma in molti istituti gli studenti hanno deciso di disertare le classi. Le loro ragioni

Oggi 1 febbraio è previsto il rientro in aula degli studenti delle superiori, questo dopo mesi di didattica a distanza causa Covid-19. La situazione non è semplice. In molte scuole hanno avuto luogo agitazioni declinate in vari modi. In Campania le scuole superiori erano chiuse dallo scorso 16 ottobre, sono state riaperte a seguito della pronuncia del Tar che ha accolto un ricorso di genitori "No Dad".

La protesta annunciata

Le manifestazioni sono state decise dopo giornate di discussioni in chat e video. Al 'Galileo Galilei' gli studenti hanno deciso di non rientrare, questo astenendosi anche dalla Dad. Al 'Fermi-Gadda' manifestazioni fuori scuola, stessa cosa al 'Vittorini'. Oggi e domani "sciopero" degli studenti del liceo 'Calamandrei'. Protesta all'esterno del 'Tito Lucrezio Caro', con domani tutti in Dad. Sciopero in presenza è in Dad al liceo 'Comenio', al 'Nitti', all'Isis 'De Nicola'.

La cronaca

Gli studenti del 'Sannazaro' hanno dato vita ad un'assemblea sulle scale della scuola non entrando in classe. Hanno manifestato l'incomprensibilità delle nuove regole per la didattica e in particolare l'alternanza tra didattica in presenza e Dad, dagli orari alle norme per il pranzo per chi entrando alle 10 esce alle 15.
Aule deserte anche al 'Pansini' mentre per quanto riguarda 'Mazzini', 'Labriola' e 'Fonseca' le lezioni si sono svolte regolarmente. Al 'Vittorini' sono entrate le prime mentre per le ore 10 è annunciato un presidio all'esterno.

Ritornano a scuola le superiori, scatta la protesta (foto De Cristofaro-NT)

La protesta al Pansini (VIDEO)

La protesta al Sannazaro (VIDEO)

Il ritorno in classe al Mazzini (VIDEO)

Le richieste

I ragazzi chiedono didattica, socialità, e - in particolar modo - sicurezza. Altra nota dolente, i trasporti. Tra le richieste degli studenti c'è l'utilizzo delle risorse del Recovery Fund per potenziare il trasporto pubblico.

Concordano che "la Dad non è scuola" ma ritengono non sia "scuola nemmeno quella in cui vogliono farci tornare adesso, le istituzioni hanno avuto mesi di tempo e fondi per prepararsi al rientro e mettere in atto il tanto sperato cambiamento strutturale che a gran voce abbiamo richiesto, ma hanno preferito concentrarsi sulla propaganda e sulla strumentalizzazione".
"Le scuole in cui torneremo - sottolineano - sono infatti le stesse che hanno chiuso prima a marzo e poi a ottobre".
Quanto fatto fin - concludono - qui dimostra "la totale disattenzione verso le esigenze e la tutela di tutti gli interessi degli studenti, oltre che la mancata e lacunosa organizzazione e comunicazione tra gli organi preposti a preparare il nostro rientro".

Gli istituti che resteranno chiusi

"Trasporti potenziati", ma file alle metro

Per il primo giorno di ritorno a scuola delle superiori Anm ha potenziato il trasporto pubblico cittadino. In periferia non sono stati segnalati assembramenti alle fermate dei bus. Usb lamenta però l'abbandono da parte degli studenti della soluzione bus, perché già poco frequenti di solito e adesso anche dalla capienza dimezzata per le norme anti-Covid. Lunghe file - anche 15' per entrare - alle stazioni della Linea 1 e in particolare ai capolinea Garibaldi e Piscinola.

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