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Cronaca San Ferdinando / Via San Carlo

San Carlo, ministri alla prima: fuori proteste e tafferugli

Inaugurata la stagione lirica del Massimo napoletano con La Traviata di Ozpetek. Momenti di tensione tra studenti dei collettivi ed esponenti dei centri sociali, da un lato, e forze dell'ordine dall'altro

Momenti di tensione tra studenti dei collettivi ed esponenti dei centri sociali, da un lato, e forze dell'ordine dall'altro all'esterno del teatro San Carlo dove ieri sera è stata inaugurata la stagione lirica del Massimo napoletano con La Traviata di Ozpetek. Gli studenti, meno di una cinquantina, hanno cercato di avvicinarsi al teatro presidiato dalle forze dell'ordine venendone respinti con una carica in cui si è fatto ricorso all'uso dei manganelli. In precedenza da parte di alcuni manifestanti, che gridavano slogan come 'No all'austerity, no alla Bcé, sarebbero partiti alcuni sputi all'indirizzo degli agenti.

GLI SCONTRI - All'inizio del secondo atto oltre cento ragazzi, studenti e attivisti dei centri sociali, manifestano davanti all'ingresso del Lirico. Si registrano tre scontri fra manifestanti e forze dell'ordine. Durante la prima carica della polizia per allontanare i manifestanti dall'ingresso, tre studenti restano feriti: due alla testa e uno alla mano. Una seconda carica respinge i ragazzi dall'altra parte della strada. Nel terzo momento di tensione un solo agente Digos respinge duramente i manifestanti che hanno spostato il presidio davanti a un'uscita laterale

LA SERATA - Nel Massimo partenopeo esaurito (circa 1400 posti andati a ruba) per la Traviata secondo Ozpetek, il regista di film come le Fate Ignoranti e la Finestra di fronte, sul palco reale ci sono cinque ministri del governo Monti: sono Francesco Profumo (Istruzione), Lorenzo Ornaghi (Beni Culturali), Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento), Paola Severino (Giustizia) e Filippo Patroni Griffi (Pubblica Amministrazione). A fare loro da Cicerone c'é Salvatore Nastasi, direttore generale per lo spettacolo del ministero dei Beni Culturali ed ex commissario del San Carlo e la soprintendete Rosanna Purchia. Il parterre è quello delle grandi occasioni: da Carla Fracci, con look 'total white', alla stilista Carla Fendi, da Giuliano Ferrara all'archeologo Andrea Carandini, passando per Roberto Cicutto, amministratore delegato Istituto Luce Cinecittà fino alle produttrici cinematografiche Tilde Corsi e Guendalina Ponti. Ci sono naturalmente le istituzioni locali rappresentate dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris con le rispettive consorti. Visti anche il prefetto Musolino, l'ex procuratore di Napoli Lepore. Non ci sono attori di grido, ma alla fine è un dettaglio che passa in secondo piano. Il nero domina nel look delle signore ma c'é anche chi azzarda paillettes dorate e minigonna in una serata dal freddo polare. A tutti, all'ingresso, viene fatto omaggio di uno scatolo di liquirizie commissionate dal San Carlo alla azienda Amarelli: Patroni Griffi le tiene a portata di mano durante l'opera. Piero Giarda, invece, sembra rapito dalla bellezza del teatro napoletano e si lascia andare tra il serio e il faceto a una battuta: "Potremmo fare qui le riunioni del Consiglio dei ministri", dice. Mentre il suo collega per i Beni Culturali Ornaghi punta sul rilancio del massimo partenopeo pronosticando un futuro di "buone prospettive" dopo gli anni di lacrime e sangue. Al termine del primo atto c'é un rinfresco al quale hanno accesso solo gli ospiti del palco reale: sul tavolo alcune specialità della tradizione partenopea. Dal sartù di riso ai bocconcini di bufala, dalla pizza rustica alle fritturine. E' l'unico strappo alla politica dell'austerity: niente cena nel foyer per gli abbonati quest'anno. Poco male: molti, tra vip e meno vip, si rifaranno dopo lo spettacolo nelle feste organizzate da alcuni privati, come il principe Carlo De Gregorio Cattaneo che a casa sua, alla riviera di Chiaja, ha invitato tutto il cast della Traviata. Con buona pace dell'austerity. (ANSA)

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