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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Terzigno

Rifiuti nel Vesuviano: si prega e si protesta

Le popolazioni vesuviane si stringono nella protesta e nelle veglie di preghiera contro la loro quotidiana vicinanza alla discarica. Mamme e comitati invocano Napolitano. Scontri nella notte

terzigno_9Si prega e si protesta a Terzigno. Da giorni ormai la popolazione della zona vesuviana vive un doppio incubo: quello della quotidianità nei pressi della "Ex Sari", la discarica dove sversano circa 190 camion al giorno e l'ipotesi di aprirne un'altra.

Si prega, come ieri, con una veglia con con il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma che ha gridato il "no alla morte, allo scempio che è stato realizzato ed a quello che si vuole realizzare" e si protesta, in molti modi. Protestano le "Mamme vulcaniche"e i comitati civici che hanno scritto una lettera aperta per invocare l'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Da alcuni giorni le mamme presidiano le scuole del territorio per evidenziare che un sito da 3 milioni di tonnellate di capacità, come la seconda ipotizzata discarica a Cava Vitiello, distruggerebbe il futuro dei loro figli.

Protestano anche i sindaci dei comuni interessati: Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase si fermeranno per la giornata di lutto cittadino proclamata dai sindaci Gennaro Langella, Agnese Borrelli, Domenico Auricchio e Gennaro Cirillo. Manifesti funebri sono stati affissi ai muri delle città per comunicare la morte del Parco nazionale del Vesuvio. Niente bambini a scuola, negozi con le saracinesche abbassate, uffici pubblici out a causa delle assemblee del personale convocate dai sindacati. In programma cortei con la partecipazione dei bambini e una fiaccolata, a Boscoreale, promossa dai ragazzi dell'Azione cattolica. Sempre domani è atteso il via al tavolo tecnico permanente che si riunirà in Provincia. Dalle 18 il presidente Luigi Cesaro, l'assessore all'Ambiente, Giuseppe Caliendo, ed i sindaci interessati cercheranno di trovare una difficilissima alternativa alla seconda discarica di Terzigno.

Protestano anche ignoti che si ribellano fisicamente alla discarica dirimpettaia e alla futura in possibile costruzione e la protesta diventa scontro con la polizia che tutela l'ordine. Lanci di sassi, lacrimogeni, urla e pianti: ancora panico e violenze vicino alla discarica di Terzigno e al secondo sito che dovrebbe aprire all'interno del Parco Nazionale del Vesuvio e che terrorizza queste persone. Alla fine, il bilancio della polizia parla di cinque persone ferite anche se in modo non grave. Si tratta di quattro agenti del Reparto Mobile e di un manifestante. Tensioni e scontri si verificano anche in una zona più distante. Al corso Leonardo da Vinci, a Terzigno, un blocco umano ha tentato di fermare una colonna di autcompattatori che avanzava scortata dalla polizia. Nella bolgia qualcuno lancia un ordigno rudimentale che distrugge un camion della 'Melito Multiservizi'. Ignoti prendono le chiavi di un altro mezzo che rimane così fermo per ore.

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