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Cronaca

Napoli, studenti in piazza: scontri, ci sono dei feriti

Mobilitazione studentesca per le strade della città. Gli studenti in piazza: "Caro Renzi te la facciamo vedere noi la ‪#‎BuonaScuola". Nei pressi del Gambrinus cariche delle forze dell'ordine

"Migliaia di studenti invadono le strade della città! Caro Renzi te la facciamo vedere noi la ‪#‎BuonaScuola". Così gli studenti del Collettivo Genovesi commentano su Facebook la mobilitazione studentesca in corso questa mattina tra le strade di Napoli.

GLI SCONTRI - Si registrano scontri con feriti: nei pressi del Gambrinus cariche delle forze dell'ordine nelle quali due studenti sarebbero rimasti feriti. Alcune bombe carta sono state esplose nei pressi di palazzo Reale e san Carlo. Un giovane ha accusato un malore mentre i poliziotti, in assetto antisommossa, caricavano. Alla testa del corteo - fa sapere la Polizia - c'erano giovani che indossavano caschi e scudi di polistirolo. Due giovani sono stati portati in questura: si valta la loro posizione anche visionando le immagini dei sistemi di videosorverglianza della zona.

IL VIDEO DEGLI SCONTRI

LA MANIFESTAZIONE - "Il 13 novembre noi studenti, assieme ai COBAS e a tutte le componenti attive del mondo della scuola, scenderemo in piazza nuovamente". Avevano annunciato, alla vigilia della manifestazione, i vari collettivi in una nota. "Già il 9 ottobre - si legge - abbiamo fatto sentire la nostra voce nelle piazze, per dire no al lavoro gratuito, no alla figura del preside sceriffo, no alla sottrazione del diritto allo studio".

Studenti: il corteo, poi le cariche della polizia

"La riforma approvata a luglio - spiegano ancora i promotori della mobilitazione - non fa altro che aumentare il divario tra scuole di serie A e scuole di serie B, riproponendo ossessivamente il modello INVALSI come metro di valutazione. La scuola è il luogo dove passiamo gran parte del nostro tempo, e molto spesso le strutture che ci ospitano cadono a pezzi, vittime dell'incuria e della mancanza di fondi appropriati.
L'accesso al diritto allo studio è ormai ostacolato da una marea di fattori: i trasporti non funzionanti a volte non ci consentono nemmeno di arrivare nelle nostre scuole, il caro libri è arrivato a dei prezzi esorbitanti ormai non più sostenibili in tempo di crisi, e molto spesso chi non è nella condizione di pagare il contributo così detto volontario viene escluso da tutti i progetti extracurriculari all'interno delle singole scuole"
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CARICHE AGLI STUDENTI: I PRIMI ISTANTI

Una battaglia che gli studenti legano anche a quelle ambientali, molto sentite sul territorio: "Chi ha inquinato deve pagare, così come chi ha demolito la scuola pubblica deve assumersi le proprie responsabilità" scrivono ancora gli attivisti.

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