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Cronaca

Taverna del Re: continuano gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine

Rami d'albero e copertoni d'auto posizionati lungo la strada che conduce al sito di stoccaggio per rallentare la corsa degli autocompattatori. Carica della polizia, giovanissimi in fuga. Contusi due manifestanti

Proseguono gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine al sito di stoccaggio di Taverna del Re di Giugliano. Bloccato infatti il passaggio di una colonna di autocompattatori. Le forze dell'ordine hanno effettuato una operazione di contenimento.

Da quanto si apprende, un funzionario di polizia é rimasto ferito. Molto probabilmente è stato raggiunto dal lancio di una pietra. Si segnala anche il malessere di uno dei leader della protesta, Tammaro Iavarone, noto a tutti con il nome di 'tammariello'. L'uomo e' stato soccorso da alcuni sanitari e le sue condizioni non destano preoccupazioni.

Intanto alcuni manifestanti hanno posizionato lungo la strada che conduce al sito di stoccaggio rami d'albero e vecchi copertoni d'auto per rallentare la corsa degli autocompattatori. E aumenta anche la presenza di manifestanti in zona. Con gli studenti delle scuole cittadine, ma anche degli altri comuni del circondario, è giunta anche una delegazione di mamme del centro storico.

Scontri tra polizia e manifestanti a Taverna del Re

Una ventina compattatori provenienti per la maggior parte dalla città, dopo aver scaricato i rifiuti stanno defluendo lentamente proprio a causa della presenza dei dimostranti.

Sempre negli scontri avvenuti poco fa, sono rimasti leggermente contusi anche due manifestanti. La polizia ha effettuato una carica mettendo in fuga un gruppo di persone, composto soprattutto da giovanissimi. Gli automezzi sono entrati lungo il tratto di strada, provenienti da Ischitella. Al momento del passaggio dei mezzi sono volate sedie, aste di legno e pietre.

Ieri sera poi, lungo le strade del centro di Giugliano, un corteo di oltre cinquemila persone ha sfilato per chiedere il rispetto del protocollo siglato due anni fa tra il sottosegretario Bertolaso e il sindaco Giovanni Pianese, col quale si sanciva che il sito di Taverna del Re non avrebbe mai più riaperto, anche perché situato in una delle aree più inquinante della provincia di Napoli.

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