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Cronaca

"No a Totò Riina libero": sciopero della fame in Campania

I Verdi: "Da mercoledì cominceremo uno sciopero della fame a oltranza. Ogni due giorni ci daremo il cambio"

La rabbia contro la possibilità di scarcerazione del boss della mafia Totò Riina ha scatenato la rabbia di una parte consistente del paese. In Campania è partita l'iniziativa più eclatante promossa dai Verdi regionali e dalla Radiazza in onda su Radio Marte. "Abbiamo deciso di organizzare il più grande sciopero della fame della storia italiana - spiegano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore Gianni Simioli - coinvolgendo non solo testimonial ma centinaia di cittadini che da stamattina chiedono di mettere in campo una reazione pacifica ma allo stesso tempo efficace contro quella che viene vissuta come una palese ingiustizia. Da mercoledì quindi a gruppi di 10 cominceremo uno sciopero della fame a oltranza. Ogni due giorni ci daremo il cambio fino a che non avremo la certezza che Riina resterà in carcere fino alla fine dei suoi giorni. Un uomo che non si è mai pentito e che è stato protagonista di tanti efferati delitti non merita alcun trattamento di favore".

“Ricordiamo che Salvatore Riina è rinchiuso nel carcere di Parma, struttura carceraria valida e per nulla 'indignitosa', dopo 24 anni di latitanza e dopo aver commesso, in prima persona o avvalendosi di sicari, efferatissimi e violentissimi omicidi – continuano Borrelli, ed i consiglieri comunali dei Verdi Stefano Buono e Marco Gaudini, insieme al presidente regionale dello stesso partito Vincenzo Peretti - Lo Stato avrebbe dovuto interrogarsi piuttosto sul diritto ad 'una morte dignitosa' per cittadini come Eluana Englaro, Dj Fabo e come Piergiorgio Welby, che sono dovuti andare a morire all’estero, e che una morte dignitosa è stata loro garantita da strutture non italiane, e non per un pluriassassino senza scrupoli e senza morale. Il perdono è un principio cardine della Chiesa cattolica, non dello Stato che è, e deve rimanere laico”.

“Mi chiedo – conclude Fiorella Zabatta, coordinatrice nazionale dei Verdi – se il principio di garanzia di una morte dignitosa valga anche per un pluriomicida come Totò Riina che ha inferto morti molto poco dignitose a tante persone, anche a rappresentanti delle istituzioni, come il generale Dalla Chiesa, senza risparmiare neanche i bambini. Non giungono, inoltre, segnalazioni sull’inadeguatezza del carcere di Parma che, quindi, ritengo possa garantire tutte le cure e l’assistenza necessaria a qualsiasi detenuto, compreso il capo di Cosa Nostra. Inoltre lo stesso Procuratore Antimafia Franco Roberti ha ribadito in queste ore che Riina è ancora il capo di Cosa Nostra. Quindi appare impensabili una sua scarcerazione per qualsiasi motivo”.

Da questa mattina 112 cittadini hanno già deciso di aderire all'iniziativa dando la propria disponibilità a smettere di mangiare per protestare contro la possibilità che Riina resti in carcere.

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