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Cronaca

Centri riabilitazione, è sciopero: 550 lavoratori incrociano le braccia. "Servizi non garantiti"

Si tratta dei dipendenti di 10 strutture tra Napoli e l'area a Nord della città. L'azienda ha comunicato che cambierà il loro contratto, applicandone un altro che i sindacati definiscono "al ribasso sia in termini economici che normativi"

Va avanti la mobilitazione dei lavoratori di diversi centri di riabilitazione tra Napoli e provincia. La Fp Cgil Area Metropolitana di Napoli ha infatti proclamato lo sciopero dei lavoratori delle aziende Centro di Fisiocinesiterapia Serapide Spa, Cooperativa Puteoli a r.l., Co.Se.Sa a r.l., Emilia Società Cooperativa e Studio Polidiagnostico Persico e Primi, tutte attive nel settore della riabilitazione e riconducibili allo stesso gruppo aziendale. Lo sciopero arriva dopo la comunicazione del cambio di contratto con l’applicazione di un contratto collettivo nazionale di lavoro che i sindacati definiscono "al ribasso sia in termini economici che normativi".

La vertenza riguarda circa 550 lavoratori nell’area metropolitana di Napoli tra fisioterapisti, logopedisti, neuropsicomotricisti, educatori professionali, psicologi, operatori socio sanitari, infermieri ed altro personale che presta complessivamente servizio in più di 10 strutture tra Napoli e l’area a Nordi di Napoli. I professionisti sanitari incroceranno le braccia il prossimo 18 ottobre dalle 8 alle 20 "non garantendo - spiega il comunicato della Fp Cgil - seppure a malincuore, i servizi".

"Dumping contrattuale sulla pelle dei lavoratori"

“Sul fenomeno del dumping contrattuale nella riabilitazione in Campania si discute da troppo tempo senza mai giungere a soluzioni concrete ed efficaci – dicono Marco D’Acunto e Mario Zazzaro della Fp Cgil - complice la politica che mette in atto azioni di principio che poi, nel concreto, non producono nulla e consentono ad imprenditori che fanno impresa esclusivamente con soldi pubblici di fare shopping contrattuale avvantaggiandosi rispetto ad altri”. “La Fp Cgil non resterà in silenzio – dicono i dirigenti sindacali – e continuerà a sensibilizzare l’opinione pubblica con azioni di mobilitazione volte ad impedire che il cambio contrattuale avvenga ma anche a scalfire le coscienze dei parlamentari regionali. Non si può continuare a giocare sulla pelle dei lavoratori offrendo salari al ribasso e complessi normativi differenziati, ovviamente in minus, soprattutto in un settore come la sanità dove, peraltro, vengono investite ingenti risorse pubbliche”.

L'intervista di NapolIToday a Mario Zazzaro di Fp Cgil

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