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Cronaca Pompei

Pompei, restaurata la Casa degli Amorini Dorati: riapertura al pubblico

Sarà di nuovo visitabile, a partire dal 21 giugno, una delle Domus tra le più rinomate per gli affreschi e i mosaici. La casa deve il nome a dischi di vetro con foglia d'oro con l'incisione di un Amorino

Scavi di Pompei: riapre al pubblico da domani, 21 giugno 2013, la Casa degli Amorini dorati, oggetti di un accurato intervento di restauro.

Per le 11 è previsto un incontro con la stampa per illustrare gli interventi che hanno consentito di ripristinare l'originario splendore della domus, al quale prenderanno parte il direttore degli Scavi di Pompei, Grete Stefani, e il direttore tecnico dei lavori, Carmela Mazza.

L'edificio, un'abitazione signorile che occupa il lato meridionale dell'insula 16 della regione VI, è uno dei più rinomati di Pompei per gli affreschi ed i mosaici che documentano le varie fasi costruttive della domus, derivata dall'unione di due piccole dimore del III e II sec. a.C., unite alla metà del I sec. a.C. in un nuovo progetto edilizio molto più articolato, con la creazione di un grande e singolare peristilio con un lato scenograficamente sopraelevato.

La casa deve il nome ad alcuni dischi di vetro con foglia d'oro che avevano all'interno l'incisione di un Amorino, che decoravano la stanza da letto matrimoniale del proprietario, di cui resta in sito uno solo degli esemplari. Gli affreschi principali risalgono al cosiddetto Terzo stile pompeiano ed illustrano alcuni episodi della mitologia greca; danneggiati dal terremoto del 62 d.C., alcuni di essi vennero restaurati "in stile", dato che dimostra l'interesse quasi antiquario del proprietario per la conservazione dei capolavori che ornavano la sua dimora.

Molto significativi i due luoghi sacri della casa: un larario con colonnine in marmo in cui si rinvennero le statuette di Giove, Giunone e Minerva, Mercurio e dei due Lari, ora conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; un larario dipinto con le raffigurazioni delle divinità egizie Iside, Serapide, Arpocrate e Anubi e di vari strumenti di questo particolare culto, che aveva a Pompei molti seguaci.

I lavori di restauro hanno interessato il rifacimento delle coperture, il restauro delle strutture, la pulitura ed il consolidamento delle pitture parietali che presentavano gravi distacchi dal paramento murario e problemi derivanti dall'umidità, il consolidamento delle cornici in stucco di Primo stile conservate in alcuni ambienti, la pulitura e il consolidamento dei pavimenti a mosaico e in cocciopesto. Infine sono stati ripristinati il giardino al centro del peristilio ed un piccolo giardinetto interno, tenendo in considerazione i dati di scavo e riproponendo la sistemazione a verde realizzata agli inizi del Novecento.

Gli interventi sono stati eseguiti con fondi della Soprintendenza Speciale ai Beni archeologici di Napoli e Pompei all'interno della programmazione ordinaria delle attività di manutenzione e restauro.
(ANSA)

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