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Cronaca Torre annunziata

Libero Raffaele Raia, figlio di un killer dei Gionta

La decisione del tribunale del Riesame di Napoli dopo una lunga battaglia processuale. Era accusato di tentata estorsione aggravata

Dopo una lunga battaglia giudiziaria torna in libertà, Raffaele Raia, figlio di Amedeo, killer del clan Gionta di Torre Annunziata. Lo ha deciso l'ottava sezione del tribunale del Riesame di Napoli che ha accolto l'istanza presentata dal legale di Raia, Giuseppe De Luca. Tutto è partito con l'arresto dello scorso 17 maggio con l'accusa di aver provato ad estorcere del denaro ad un commerciante di Torre Annunziata ed, al suo rifiuto, di averlo minacciato di conseguenze gravi per la sua attività. Così scattò l'accusa di tentata estorsione aggravata dall'utilizzo del metodo mafioso. La Dda di Napoli ne chiese subito il carcere e, sebbene il Gip non convalidò il fermo, lo dispose comunque. Anche il tribunale del Riesame confermò la custodia cautelare in carcere ma Raia in entrambi i casi si disse assolutamente estraneo ai fatti.

Così il suo legale chiese un incidente probatorio con riconoscimento di persona da parte della presunta vittima dell'estorsione. Nel corso del riconoscimento la persona offesa non riconobbe Raia come suo estorsore a differenza di quanto accadde nel corso di quello fotografico. Sembrava così chiaro che dovesse essere scarcerato ma il giudice si oppose alla revoca della misura cautelare richiesta dall'avvocato De Luca. Alla base del rigetto della richiesta ci sarebbero state delle intercettazioni ambientali che avevano inquinato l'incidente probatorio. Pertanto lo scorso 20 ottobre, il legale di Raia è ricorso ancora al tribunale del Riesame contro questa decisione proponendo un'integrazione probatoria per chiarire la posizione di Raia.

A quel punto è stata la stessa Dda, rappresentata dal pm Claudio Siragusa, ad evidenziare che non era necessaria l'integrazione probatoria in quanto le intercettazioni raccolte non erano state trascritte in maniera completa ma solo in forma riassuntiva. Di fatto, anche per l'Antimafia così com'erano non avevano potuto influenzare l'incidente probatorio e per questo motivo il tribunale delle Libertà ha scelto di scarcerare immediatamente il figlio del ras dei Gionta. Soddisfatto il legale De Luca che ha confermato «l'enorme impegno profuso per la ricerca della verità processuale – sottolineando – quanto sia difficile nel nostro ordinamento difendere un innocente».

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