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Cronaca Scampia

Scampia dice no a Gomorra: "Niente riprese tv"

Pisani, presidente della Municipalità, ha negato "qualsiasi autorizzazione allo sfruttamento di immagini e luoghi in danno del territorio" e la richiesta avanzata da una società per conto di Sky per girare una serie televisica

Scampia non è solo Gomorra. Il presidente della Municipalità di Scampia, a Napoli, Angelo Pisani, ha negato "qualsiasi autorizzazione allo sfruttamento di immagini e luoghi in danno del territorio" e ha detto no alla richiesta avanzata "da una società per conto di Sky - spiega - che ha acquisito i diritti del libro di Saviano" per girare una serie televisiva. La decisione adottata da Pisani, presidente eletto in una lista appoggiata dal centro destra, riguarda "non il divieto di filmare le Vele o altre zone del quartiere ma la possibilità di occupare il suolo pubblico per realizzare sceneggiature, posizionare telecamere, e il parcheggio dei camion. La mia diffida, in sostanza, vuole impedire l'utilizzo strumentale di qualsiasi immagini delle Vele e del territorio". Sorpreso per il "no" di Pisani il produttore di Cattleya, Riccardo Tozzi, che con Sky comincerà tra un mese circa le riprese della serie. "Non c'é una identificazione così precisa di Scampia, che nell'ambito della serie rappresenterà al massimo un 5%. C'é una grande varietà di ambienti e situazioni - spiega Tozzi - ma la cosa più importante è che la serie è quanto di più lontano dalla rappresentazione positiva della camorra. La presa di posizione di oggi ci giunge così di sorpresa, aspettiamo un incontro con il sindaco, sperando non sia troppo impegnato con la campagna elettorale, e siamo fiduciosi che si possano recuperare le riprese a Scampia dopo ulteriori chiarimenti". Sul territorio si combatte da tempo una faida tra gruppi contrapposti e a colpi di agguati per il controllo del mercato della droga più grande d'Europa. Ma Pisani, con il suo atto, non vuole che si consentano "altre speculazioni mediatiche e cinematografiche sul quartiere". Annuncia una diffida alla casa di produzione "a utilizzare il nome di Scampia e a diffondere qualsiasi contenuto che possa ulteriormente mortificare l'immagine distorta della nostra cittadinanza fatta in grandissima parte da persone perbene. Non consentiremo - aggiunge - di danneggiare il presente e il futuro di tanti giovani che devono essere orgogliosi di vivere in questa zona a nord di Napoli e fieri di continuare a pretendere dallo Stato messaggi positivi nella lotta ai camorristi e alla necessità di estirparli da questo territorio per metterli in galera. Dopo la repressione, servono risorse per il rilancio dell'economia e del lavoro". A suo giudizio, sarebbe "inaccettabile e strumentale la produzione di una fiction televisiva, che presumiamo possa finire anche su mercati esteri, che amplifichi esclusivamente il messaggio negativo già passato col romanzo di Saviano, senza evidenziare la voglia di legalità e cultura, le battaglie di civiltà che cittadini, associazioni laiche e religiose e la nuova politica stanno conducendo. Non permetteremo la fiction di un'altra Gomorra a Scampia per utilizzare le Vele e le strade di un quartiere per produrre altri danni d'immagine piuttosto che favorire la riqualificazione di un territorio mortificato non solo dai camorristi e dai loro affari di droga". A dare man forte a Pisani Luigi De Magistris e i Verdi della Campania che propongono uno stop a tutti i film sulla camorra a Napoli e nella sua provincia. "Non appartiene a questa Amministrazione il diniego di autorizzazioni che riguardano le varie attività culturali e comunicative, ma siamo stanchi di vedere Scampia ridotta, anche sul piano dell'immagine e non solo nazionale, a territorio di conquista della camorra" afferma su facebook il sindaco di Napoli, che conclude polemicamente:" "chiedo allora perché i diritti televisivi pagati lautamente non vengono riconosciuti, per esempio, al finanziamento dei progetti delle associazioni e delle scuole impegnate sul territorio? Sarebbe non solo un segnale d'amore verso questo quartiere e questa città, ma anche un aiuto concreto per sostenere il cammino di emancipazione e riscatto che Scampia e Napoli stanno compiendo".

IL COMMENTO DI DE MAGISTRIS - Il sindaco su Facebook: "Non appartiene a questa amministrazione il diniego di autorizzazioni che riguardano le varie attività culturali e comunicative, ma siamo stanchi di vedere Scampia ridotta, anche sul piano dell'immagine e non solo nazionale, a territorio di conquista della camorra in lotta, come se a Scampia non esistesse altro al di fuori delle piazze di spaccio e della faida dei clan. L'ho detto e lo ribadisco: Scampia è anche una cittadinanza attiva e democratica che quotidianamente, nella sua vita normale, porta avanti e fa vivere il valore della legalità. Scampia è anche la rete di associazioni e di scuole impegnate sul territorio e che sono, per mezzo delle loro attività, un presidio di legalità e di alternativa sociale alla devianza. Scampia è anche il quartiere pilota della raccolta differenziata porta a porta che qui abbiamo voluto sperimentare nel piano di ampliamento e che è arrivata al 70%. Scampia è anche l'insofferenza dei suoi abitanti, in maggioranza per bene, esasperati dal vedere il loro quartiere raccontato (e anche sfruttato) come brand mediatico negativo. Chiedo allora perchè i diritti televisivi pagati lautamente non vengono riconosciuti, per esempio, al finanziamento dei progetti delle associazioni e delle scuole impegnate sul territorio? Sarebbe non solo un segnale d'amore verso questo quartiere e questa città, ma anche un aiuto concreto per sostenere il cammino di emancipazione e riscatto che Scampia e Napoli stanno compiendo e vogliono continuare a compiere".

I VERDI ECOLOGISTI - "Tutte le municipalità ed i comuni di Napoli e dell' intera  provincia - dichiarano il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli ed il segretario cittadino del Sole che Ride Vincenzo Peretti - dovrebbero impedire le riprese dei film di camorra ambientati sui nostri territori. Ha fatto bene il Presidente della Municipalità di Scampia Angelo Pisani a vietare di girare Gomorra 2 nel suo quartiere. Siamo stanchi di essere trattati come fenomeni da baraccone e messi in luce dalla gran parte delle produzioni cinematografiche nazionali ed estere solo per gli aspetti negativi e criminali del napoletano".

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