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Cronaca

Savina Caylyn, l'ultimo sos. Il comandante: "Aiuto, stiamo male"

La telefonata di Giuseppe Lubrano alla moglie: "Se non andremo via subito qualcuno non tornerà a casa". I cinque membri italiani dell'equipaggio da febbraio sulla nave sequestrata al largo della Somalia

Da settimane nessun membro dell'equipaggio si era più fatto vivo. Poi la telefonata del comandante della Savina Caylyn, Giuseppe Lubrano, alla moglie Nunzia: "Stiamo male, aiutateci ad uscire da questa c. di nave perché se non andremo via subito qualcuno non tornerà a casa".

Cinque i prigionieri italiani, su 22 membri dell'equipaggio sequestrati lo scorso febbraio al largo della Somalia. "Ormai ci tengono tutti legati in un angolo della nave e non mangiamo neanche tutti i giorni - ha proseguito il Comandante Lubrano nella telefonata come racconta La Repubblica - e viviamo momenti di ansia e tensione ogni volta che un elicottero sorvola la nave. I pirati si innervosiscono e mitra alla mano ci costringono a stare immobili".

La telefonata è giunta pochi minuti dopo l'incontro, all'unità di crisi della Farnesina, con i familiari dei marittimi sequestrati.

LA FOTO CHOC - Uno scatto in bianco e nero, i prigionieri spaventati sotto la minaccia delle mitragliatrici. Questa l'immagine inviata via fax alcuni mesi fa dai rapitori alle famiglie dei marinai italiani.

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