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Cronaca

Savina Caylin, appello a Chi l'ha visto: "Aiuto, ci stanno torturando"

In diretta Antonio Verrecchia ed Eugenio Bon che hanno descritto le terribili condizioni in cui sono costretti a vivere gli ostaggi. "Quando si avvicinano le unità militari in pattugliamento i pirati si innervosiscono"

Nuovo drammatico appello dei marinai italiani sequestrati sulla Savina Caylin. E questa volta in diretta alla trasmissione "Chi l'ha visto?" su RaiTre. "Ci stanno torturando, stiamo morendo, aiutateci": queste le parole di Antonio Verrecchia, direttore di macchine di Gaeta, che ha descritto le terribili condizioni in cui sono costretti a vivere gli ostaggi, intervistato da Federica Sciarelli e dal condirettore di 'Libero Reporter' Gaetano Baldi.

Condizioni che sono ancora più dure per gli altri marittimi italiani che sono stati trasferiti sulla terraferma e che rischiano di essere usati come scudi umani: Giuseppe Lubrano Lavadera, di Procida, Crescenzo Guardascione, terzo ufficiale di coperta, di Procida e Gian Maria Cesaro, allievo di coperta, di Piano di Sorrento.

Dalla Somalia, anche la testimonianza di Eugenio Bon di Trieste, primo ufficiale di coperta della petroliera sequestrata: "Quando si avvicinano le unità militari in pattugliamento, specialmente gli elicotteri, i pirati si innervosiscono e per noi si fa ancora più dura".

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