Saviano-de Magistris, continua il duello: "Il sindaco mi sembra distratto"
Lo scrittore in città per costituirsi parte civile al processo contro i boss dei Casalesi. "Non si può andare in televisione il giorno dopo la sparatoria davanti a un asilo e non dire una parola su Scampia"
Un duello a distanza, ormai, quello tra Roberto Saviano e Luigi de Magistris. Lo scrittore ieri era in città per costituirsi parte civile al processo contro i boss dei Casalesi.
Aula 111: nei monitor, a distanza, i padrini Antonio Iovine e Francesco Bidognetti collegati al processo in videoconferenza.
Saviano parla poi di de Magistris, delle delusioni che apprende da parte di tanti napoletani a Conchita Sannino de la Repubblica. "De Magistris mi sembra distratto, in questa fase. Sento la delusione di molti napoletani che non hanno visto un’idea, una proposta, un’azione di cambiamento forte sulle periferie. Non vorrei si usasse Napoli per una ribalta personale. Ho un timore, confesso: che Napoli rischi di essere la vetrina per lanciarsi su una dimensione nazionale. Mi spiego: il meccanismo non è quello di trasformare Napoli e portare questo risultato come contributo alla città e al Paese. Ma usare Napoli per una grande ribalta. Ovviamente spero di sbagliarmi: se così fosse, sarebbe davvero doloroso".
E poi: "Non si può andare in televisione, il giorno dopo la sparatoria davanti a un asilo, e non dire una parola su Scampia". Il riferimento è alla trasmissione di Santoro, “Servizio Pubblico”.
Infine, sulle recenti esternazioni che gli ha rivolto il sindaco: "Mi spiace che risponda ad un’osservazione sul governo cittadino non spiegando cosa ha fatto o intende fare, ma attaccando me o genericamente quelli che “se ne vanno via da Napoli”. Tra l’altro, dovrebbe sapere che non me ne sono andato di mia volontà".