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Cronaca

Napoletana derubata e truffata in spiaggia in Messico

Disavventura per Sara Moccia, derubata della borsa, mentre era in spiaggia in Messico. La ragazza è riuscita a rintracciare i malfattori grazie all'applicazione dell'Iphone. Su NapoliToday in esclusiva il racconto della grottesca vicenda

Brutta avventura per una ventottenne napoletana, Sara Moccia in Messico, che è stata derubata della borsa mentre era in spiaggia. Bottino dei malviventi, denaro,documenti, una macchina fotografica digitale e un IPhone.

Ciò che ne è seguita è una videnda rocambolesca, che è proprio Sara a raccontarci in esclusiva per NapoliToday.

"Dopo 2 giorni di tempesta finalmente spunta il sole...direzione Tulum, paradiso decantato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di visitarlo. Facciamo il nostro primo bagno nella barriera corallina (immortalato con tante, tantissime foto), e ci dirigiamo verso il lettino, ma ci accorgiamo che ci avevano rubato la borsa.

 Ok, niente panico...ho l'applicazione "trova il mio Iphone", che ovviamente funziona e localizza il telefono presso un banco dei pegni di Tulum. Chiamiamo la centrale della polizia municipale e diamo l'indirizzo in cui lo abbiamo localizzato, convinti che ci aiuteranno, ma ci spiegano che se non ci rechiamo di persona in caserma a sporgere denuncia non si può procedere con la ricerca.

Ci convincono, prendiamo un taxi per raggiungere la stazione di polizia, con al volante il tassista Ernesto, 26 anni sposato con due figli, che ci consiglia di farci giustizia da soli e propone di scavalcare la polizia e andare dritti al banco dei pegni, a riprenderci l'Iphone. Con l'indole guerriera che ci contraddistingue,però, rifiutiamo, vogliamo la polizia.

Ernesto, per risolvere la vicenda, si ferma accanto al primo posto di blocco incontrato, scende e ci fa da interprete spiegando l'accaduto alla polizia, che mi accompagna  verso il mercatino  La polizia municipale stavolta accetta di accompagnarci al banco dei pegni e parte a sirena spiegata con me a bordo.

Dietro la polizia un taxi guidato dal prode Ernesto, diretto verso il mercatino.

All'improvviso i poliziotti decidono di passare prima in caserma per verificare la localizzazione del telefono, ma mi dicono che occorre la denuncia che va fatta alla Guardia Federale, che mi dice senza mezzi termini che per riavere il maltolto bisogna pagare.

Arrivo al banco dei pegni dove c'è un'ambientazione tipica dei film western. Mi faccio aiutare da Ernesto per mediare, riuscendo a riscattare l'agognato IPhone per la modica cifra di 1800 pesos (114 euro), ovviamente già resettato e con un sistema operativo messicano rigorosamente bloccato x l'estero. Inutile precisare che macchina fotografica e il contenuto che era presente nella borsa non fanno parte del pacchetto!

Grazie al tassista Ernesto, che accetta di accompagnarci in albergo anche se non avevamo più un pesos, si conclude alle tre del mattino questa giornata interminabile".

"Sembrava davvero un film-conclude Sara Moccia- purtroppo ho perso tutte le foto delle vacanze e ho subito un danno economico ingente, ma è andata meglio di quanto mi aspettassi".

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