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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San giuseppe vesuviano

Coronavirus, San Giuseppe Vesuviano blindata: coprifuoco e scuole chiuse

Il sindaco di San Giuseppe Vesuviano emana un'ordinanza che prevede il coprifuoco e il divieto di spostamento verso altra provincia, fino al 5 novembre. Ed è in arrivo una nuova ordinanza con la quale si chiudono le scuole fino al 30 ottobre

Il sindaco di San Giuseppe Vesuviano Vincenzo Catapano ha emanato un'ordinanza che prevede la chiusura di tutte le attività e divieto di spostamento dalle 23 alle 5 del mattino. Divieto h24 di recarsi in comuni appertenenti ad una provincia diversa da quella di residenza. L'ordinanza è valida fino al 5 novembre, salvo ulteriori determinazioni, è fatto obbligo di chiusura di tutte le attività commerciali, sociali e ricreative dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo.

In questa fascia oraria sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute. È sempre consentito il rientro al proprio domicilio, dimora o residenza dal luogo di lavoro. Per l’intero arco della giornata è fatto divieto di spostamenti dalla provincia di domicilio, dimora o residenza sul territorio regionale verso altre province della Campania. Sono consentiti, limitatamente al diretto interessato nonché ad accompagnatore, ove necessario, esclusivamente spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, familiari, scolastiche, di formazione o socio-assistenziali ovvero situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute.

Le scuole

"Considerato l'andamento epidemiologico molto preoccupante nella nostra città, vi anticipo, sin da ora, che sto per emanare un'ordinanza di immediata chiusura delle scuole dell'infanzia, pubbliche e private, fino al 30 ottobre, salvo ulteriori proroghe", ha aggiunto Catapano. "É una scelta dolorosa, a cui verosimilmente seguiranno, a breve, altre misure, ma quando il contagio cresce ed il tracciamento affanna, non vi è altra soluzione. Come ormai ripeto da tempo, non era possibile, nel corso della perdurante emergenza, condurre la stessa di vita di sempre, frequentare gli stessi luoghi, vivere la socialità come prima. Abbiamo un nemico comune da lottare: questo maledetto virus. Io voglio che se ne possa uscire tutti insieme vincitori, salvaguardando, prima di tutto, prima di ogni cosa, la vita dei miei concittadini. Prima c'è la vita, dal valore incommensurabile, poi, sì, un attimo dopo anche tutto il resto", conclude Catapano. 

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