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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Rosaria Aprea, la miss picchiata "per gelosia": 8 anni all’ex fidanzato

La Corte di Cassazione ha depositato la motivazione della sentenza di condanna di Antonio Caliendo. La partecipante a Miss Italia finì in ospedale con la milza spappolata

La Cassazione ha confermato nelle scorse ore la condanna a 8 anni di reclusione per lesioni gravissime ad Antonio Caliendo. Il 12 maggio 2013, per motivi "futili e abietti" di inescusabile gelosia "punitiva", trascinò a terra la sua compagna Rosaria Aprea, miss di bellezza campana, e le diede un calcio che le spappolò la milza.

Nelle motivazioni del verdetto, emesso lo scorso 16 dicembre, si apprende che sono stati respinti tutti i tentativi dell'imputato di ottenere una riduzione della condanna della Corte di Appello di Napoli, il 13 maggio 2015, e conforme a quella emessa con rito abbreviato dal gup. La difesa di Caliendo si è lamentata per il diniego delle attenuanti generiche e per l'entità della pena, e ha anche chiesto che la gelosia "punitiva" dell'imputato non fosse considerata "futile e abietta", un'aggravante, ma fosse valutata come gelosia "pura" che seppure collegata "ad un abnorme desiderio di vita in comune" non aggrava i comportamenti dolosi.

L'imputato, si legge ancora, "per un consistente periodo aveva impedito alla donna di avere relazioni sociali, di frequentare amiche, di coltivare i suoi interessi e le possibilità di lavoro, come nel caso della costrizione, ancora una volta violenta, ad abbandonare un concorso di bellezza. A completare la disamina del ricorrere della gelosia intesa come senso di proprietà della persona, la decisione di appello, ha ripercorso le terribili modalità dell'aggressione che, in coerenza con i comportamenti precedenti, potevano appartenere solo a chi si fosse sentito, in sostanza, padrone della persona oggetto del suo desiderio".

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