La scelta della Regione Campania di impedire l'apertura dei ristoranti dal 21 al 23 dicembre ha fatto infuriare centianaia di imprenditori. C'è chi accanto alla rabbia si è anche rimboccato le maniche e ha deciso di utilizzare la merce acquistata per un scopo nobile: "Cucineremo e forniremo 250 pasti alla mensa della Chiesa del Carmine, che sfama centinaia di senza fissa dimora - spiega Marco Matrecano, socio di Bar Ittico - Volevamo dare un segnale e speriamo che altri ristoratori ci seguano. Il nostro è un prodotto che deperisce e che avremmo dovuto gettare tra qualche giorno, ma era un'idea che non riuscivamo ad accettare".
Come altri imprenditri del settore, anche i titolari di Bar Ittico hanno accusato il colpo dell'ordinanza regionale: "Era tutto pronto - prosegue Matrecano - e, invece, a poche ore dalla riapertura ci hanno bloccato. Avevamo pulito il locale, acquistato la merce, richiamato il personale. Se solo la Regione avesse pianificato meglio non saremo andati incontro a questo disastro. I nostri dipendenti aspettano ancora la cassa integrazione e i ristori non sono arrivati. Proviamo a metterci entusiasmo, ma di fronte a certe scelte è difficile continuare. Per fortuna, da questa difficoltà resterà un segno positivo".