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Mercoledì, 24 Aprile 2024
L'allarme

Maxi-rissa nel carcere di Nisida: coinvolti giovani detenuti italiani contro i coetanei stranieri

L'allarme del sindacato della Penitenziaria: “Sono arrivati vicino al portone”

Momenti di alta tensione si sono vissuti all'interno dell'IPM di Nisida nel tardo pomeriggio di venerdì, quando improvvisamente si è innescata una maxi rissa tra detenuti italiani e detenuti stranieri, la gran parte di questi, fanno sapere i sindacati della penitenziaria, trasferiti da penitenziari dal Nord Italia. Il grave episodio si è verificato nel corso della permanenza all'aria dei detenuti; due schieramenti si sono affrontati in una mega rissa, avvalendosi di qualsiasi oggetto presente sul posto, pur di colpirsi e far valere la propria supremazia sul campo. Sono riusciti persino a portarsi a pochi metri dalla porta carraia.

Fortunatamente tutto il personale di Polizia Penitenziaria in servizio è riuscito con estrema difficoltà e con grande professionalità a sedare la rissa e a ripristinare l'ordine e la sicurezza dell'Istituto.

Per il Coordinatore Regionale Minori Campania Federico Costigliola “è doveroso evidenziare come, queste continue assegnazioni di detenuti provenienti dal Nord e dal Centro Italia, agli Istituti Minorili Campani, stiano generando enormi difficoltà gestionali, e stiano esponendo il personale tutto della PolPen ad un forte stress lavorativo che, inevitabilmente, incide sulla sicurezza degli Istituti, nonché sulla vita privata del personale stesso.

Continua Costigliola: “È paradossale quanto sta verificandosi nel Distretto Minorile Campano, dove il personale operante nei due IPM si trova costretto a gestire  minori che vivono la detenzione fuori dalla propria area di appartenenza territoriale e devono farsi carico di continue movimentazioni per motivi di giustizia, con relativo dispendio di risorse economiche, oltre alla difficoltà di dover interfacciarsi con una utenza completamente differente da quella Campana/Italiana. 

Per quanto accaduto nella giornata di ieri - continua CostigliolA - sarebbe il caso di iniziare a rivolgere la stessa attenzione e lo stesso impegno che viene dedicato allo svolgimento delle attività rieducative o alle richieste dell'utenza, anche nei confronti  del Personale di Polizia Penitenziaria che si  trova, come in questo caso a Nisida, ma molto spesso anche all' IPM di Airola, a dover fronteggiare situazioni di estremo pericolo. 

È il caso che si inizi a riflettere sulla possibilità di non utilizzare più gli spazi aperti non recintati presenti nell'IPM di Nisida  per consentire la permanenza all'aria dei detenuti o per far svolgere a tutti i costi le attività ai minori, ma, in virtù dell'attuale utenza, sicuramente di difficile gestione, sarebbe opportuno, al fine di salvaguardare l'ordine e la sicurezza dell'Istituto, nonché l'incolumità del Personale di Polizia Penitenziaria, prevedere, oltre all'esclusivo utilizzo di aree debitamente recintate, come può essere il campo sportivo di calcio presente in IPM. Anche la permanenza all'aria in orari diversi tra l'utenza campana/italiana e l'utenza straniera, consentendo, di conseguenza, lo svolgimento delle attività solo in presenza delle opportune condizioni di facile gestione e di sicurezza per il personale di Polizia Penitenziaria, ma anche per i detenuti stessi”.

Ad avviso del Coordinatore Nazionale Sappe DGMC Carmine D'Avanzo “la situazione campana è diventata insostenibile, per cui urge un immediato tavolo di confronto tra le OO.SS. e l'Amministrazione della Giustizia Minorile, al fine di individuare idonee iniziative atte a risolvere le attuali criticità degli IPM di Nisida e Airola. La Polizia Penitenziaria non può essere lasciata sola. Noi non lo permetteremo. Il SAPPE farà la sua battaglia come sempre per il rispetto e la dignità degli uomini e delle donne in divisa”.

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