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Cronaca

Vesuvio e Campi Flegrei, Pres. INGV: "Al momento non ci sono segnali di allarme"

Il Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Prof. Carlo Doglioni, è stato il grande protagonista del Congresso Società Geologica Italiana in corso di svolgimento a Napoli

"Siamo a pochi giorni dal terremoto di Amatrice e questo deve farci riflettere sull’importanza di conoscere come funziona la terra, per poter avere una funzione di prevenzione. Tenere a Napoli questo congresso, poi, è particolarmente significativo". Così il Presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Prof. Carlo Doglioni, ha parlato nel corso di un'intervista rilasciata a Conoscere Geologia, a margine del Congresso Società Geologica Italiana in corso di svolgimento a Napoli. 

"Si dice che i terremoti non si possono prevedere. Oggi è vero che non possiamo dire in che giorno ci sarà un evento sismico - ha spiegato il Presidente dell'INGV - ma possiamo dire dove si verificherà e quanto grande sarà la magnitudo e già questo è un fatto molto importante per qualsiasi azione di prevenzione".

"Il monitoraggio dell’Ingv del Vesuvio e dei Campi Flegrei - ha proseguito il Prof. Doglioni - è costante e permanente. In ogni minuto del giorno, c’è sempre qualcuno nella sala operativa che monitora la situazione e che, se riscontrasse segnali di allarme, in pochi secondi avvertirebbe la Protezione Civile. Al momento non ci sono segnali di allarme, ma il cittadino deve sapere che l’Ingv sta facendo un lavoro enorme di sorveglianza sismica e vulcanologica, 24 ore al giorno, per 365 giorni l’anno".

"Dovremmo essere preparati a questi eventi, perché sappiamo che ci saranno sempre e bisogna parlarne, non solo in occasione di eventi tragici di vasta portata. Sarebbe più giusto non fare come gli struzzi - ha concluso il numero uno dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - per essere in grado di prepararci adeguatamente e di conoscere meglio come funzionano questi eventi. Non si può essere fatalisti: occorre un’opera di prevenzione e serve innanzitutto una carta geologica dell’Italia aggiornata". 

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