Allarme frane e terremoti: la provincia di Napoli a rischio
Il capoluogo partenopeo è seguito da Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro, Roma e Genova. Prendendo in esame i singoli comuni, sul podio c'è Castellammare di Stabia
Napoli e la sua provincia rappresentano l'area geografica a maggior rischio idrogeologico e sismico, secondo un'analisi realizzata dall’Ufficio studi dell’Aitec, l’associazione italiana tecnico economica del cemento, presentata in occasione del convegno “Rigenerazione urbana - Il ruolo dell’industria del cemento nelle costruzioni del futuro”.
Il capoluogo partenopeo è seguito da Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro, Roma e Genova. Prendendo in esame i singoli comuni invece il singolo comune più a rischio è Castellammare di Stabia.
Tale studio spiega il ministro dell’Ambiente Galletti non deve gettare ansia o sconforto ma deve essere uno stimolo ad operare in maniera puntuale e precisa mettendo in sicurezza le aree più a rischio attraverso lavori di manutenzione realizzati ad hoc.
Lo studio Aitec si è basato su un “indicatore sintetico di rischio idrogeosismico” che combina i dati storici sul dissesto idrogeologico (frequenza ed effetti di frane e piene) con quelli di pericolosità sismica (frequenza ed effetti di terremoti).