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Cronaca Caivano / Parco Verde

Don Ciotti minacciato da Riina. Patriciello: "Fanno paura gli uomini onesti che s'impegnano per il Paese"

"La mafia è una palla al piede dalla quale il nostro Paese si libererà solamente con la presenza di uomini onesti e volenterosi che non si lasceranno comprare. L'Italia degli onesti è tutta schierata con don Ciotti"

Minacce di morte dall'ex capo di "cosa nostra", Totò Riina, rivolte a Don Luigi Ciotti, fondatore di "Libera" e coordinatore delle associazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia.

Secondo quanto scoperto dalle intercettazioni nel carcere di Opera, pubblicate dal quotidiano "La Repubblica", l'ex boss ha parlato del prete con Alberto Lorusso, durante un colloquio in un'ora d’aria, dicendo che somiglia a Don Puglisi e aggiungendo "putissimo pure ammazzarlo” (potremmo anche ammazzarlo).

In questi giorni i messaggi di solidarietà per Don Ciotti si sono susseguiti senza tregua.  

"Don Luigi Ciotti viene minacciato da Totò Riina. L’ex capo di “cosa nostra”, dal carcere duro nel quale è rinchiuso, non rinuncia al suo vecchio, insopportabile, prepotente modo di essere". Ha scritto Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano noto per la sua battaglia all'illegalità e ai roghi tossici.

"Ma perché mai un prete fa tanta paura alla mafia? Quali poteri ha  don Luigi contro una delle più potenti organizzazione malavitose d’Europa? La minaccia di Riina al fondatore di “Libera” dice più di quanto si possa credere" continua ancora il parroco di Caivano.

"Don Luigi - scrive ancora Patriciello - e i suoi seguaci fanno paura perché si impegnano seriamente con animo sgombro da interessi personali per il bene del nostro Paese. E lo fanno con la ingenuità dei semplici. Lo fanno avendo a cuore l’uomo, chiunque esso sia. Don Ciotti non ha da far carriera. Non si è intrufolato in una qualche organizzazione dove non si rischia niente e si guadagna tanto. Al contrario. Non ha bisogno di fare alleanze e strategie con il potente di turno per ricavarne qualche beneficio personale. No, don Luigi è innanzitutto un uomo innamorato di  Gesù, un uomo che – come va ripetendo papa Francesco – cammina con il vangelo in tasca, e in quelle pagine trova la forza e il coraggio per portare avanti una battaglia che sarebbe assurda e impari con le sole forze umane".

"Non credo di esagerare - spiega il prete - se mi permetto di paragonare don Ciotti oggi, come don Diana e don Puglisi, ieri, al giovane  Davide che avanza verso Golia impugnando una semplice fionda. Sarà proprio quella piccola arma a mettere a tacere per sempre il filisteo".

"In Italia, come nel resto del mondo, non c’è tanto bisogno di inventare grandi strategie per convivere serenamente, ma più semplicemente c’è estremo bisogno di uomini onesti. E se queste persone oneste e disinteressate occuperanno il posto giusto, il Paese tutto ne troverà giovamento. L’antimafia si fa innanzitutto con la testimonianza della propria vita. Camorristi, ndranghetisti, mafiosi  vanno alla ricerca esasperata di gente con il tallone da Achille da occultare. Di gente con gli scheletri da nascondere negli armadi. Di persone ricattabili, di chi si vende per un piatto di lenticchie. I mafiosi sono disposti a pagare qualsiasi prezzo pur di incapsulare politici e industriali; colletti bianchi e gente comune. La mafia è un cancro che sarebbe stato estirpato da tempo, se non avesse trovato di volta in volta gente disposta a farle da palo. La mafia è una palla al piede dalla quale il nostro Paese si libererà solamente con la presenza di uomini onesti e volenterosi che non si lasceranno comprare, ma che sapranno rigettare “un guadagno frutto di angherie” e sapranno scuotere “le mani per non accettare regali”.

Don Ciotti è uno di questi. Questo prete sente bruciargli nel cuore il grido di tante vittime innocenti e dei loro familiari di questa associazione malefica, avvelenata e velenosa. Egli sa “che Il Signore rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili”. Don Luigi è un uomo che arde dalla sete di giustizia. E si impegna.  Cominciando da se stesso.

L’ Italia degli onesti è tutta schierata con don luigi Ciotti. La chiesa italiana è fiera di questo suo figlio e non lo lascia solo. Ma deve essere soprattutto il mondo politico a difendere, sostenere, incoraggiare con i fatti e non a parole questi testimoni e profeti del nostro tempo, di cui abbiamo tutti estremo bisogno. Grazie, don Luigi caro" conclude Don Patriciello.

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