rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tornano i rifiuti per le strade di 65 comuni, si teme l'emergenza

Per via della protesta dei lavoratori del Consorzio Unico di Bacino Napoli - Caserta l'immondizia giace nuovamente per le vie di 62 comuni del casertano e tre del napoletano. La protezione civile rassicura "non è emergenza"

Sembrava un incubo finito e invece Napoli non può considerarsi ancora fuori dall'emergenza rifiuti. In numerosi centri del Casertano, infatti, sono tornati per le strade cumuli di immondizia. Anche se la situazione non ha ancora raggiunto livelli di guardia esiste il rischio che, nei prossimi giorni, ciò possa avvenire se non saranno reperiti i 4 milioni di euro che servono per il pagamento degli stipendi dei 1268 dipendenti del Consorzio Unico di Bacino, Napoli-Caserta.

Tuttavia, ieri, nel corso di una riunione in Prefettura,  la protezione civile ha rassicurato: “è stato messo a punto d'accordo con tutte le amministrazioni interessate, un percorso finalizzato ad assicurare nel più breve tempo possibile il pagamento delle retribuzioni maturate dagli operatori del settore dei rifiuti oggi in sciopero". Dinnanzi all'ipotesi di una nuova emergenza i tecnici hanno risposto che: “i problemi attuali sono dovuti solo alla protesta dei dipendenti del consorzio”.

"Dopo la chiusura di un'emergenza durata oltre15 anni – ha specificato ancora il dipartimento di Guido Bertolaso - ad oggi é attivo il termovalorizzatore di Acerra e cinque discariche, tutti impianti realizzati dalla Struttura del Sottosegretario all'emergenza rifiuti, che garantiscono quotidianamente lo smaltimento dei rifiuti prodotti in regione e che assicurano una capacità di conferimento residua di almeno altri quattro anni".

Se le starde sono di nuovo piene di sacchetti, dunque, è solo perchè i lavoratori che assicurano il servizio di prelievo dei rifiuti solidi urbani in 62 comuni del Casertano ed in tre del Napoletano stanno dando vita, dal 10 marzo scorso, a manifestazioni di protesta, attuando blocchi stradali in punti strategici del traffico tra Caserta, S.Maria Capua Vetere e Caianello, in prossimità del casello dell'Autostrada Milano-Napoli.

E' stata paralizzata, inoltre, anche l'attività nello Stir, l'ex Cdr di S.Maria Capua Vetere e la discarica di S.Tammaro. Anche l'impianto per il trattamento dei rifiuti di Tufino è stato bloccato dai lavoratori. L'agitazione è stata promossa dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, il Sindacato azzurro, Confsal, Rdb, Fesica, Uap, Cesil, Slai Cobas. La mancanza di fondi per il pagamento delle spettanze ai dipendenti è determinato anche dal mancato pagamento da parte dei comuni consorziati di circa 140 milioni di euro.

Il consorzio unico di bacino, istituito nel  2008, unificò i consorzi di Napoli e Caserta e deve ora sciogliersi per il passaggio di competenze alla gestione del ciclo dei rifiuti da parte delle Province. In tour nel Casertano, a dimostrare che l'emergenza rifiuti non è stata risolta ci ha pensato anche il presidente dell'assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi, oltre all'assessore comunale all'Igiene, Paolo Giacomelli. “Al momento – ha dichiarato l'assessore - c'è una giacenza nelle strade cittadine di circa 400 tonnellate di rifiuti che non sono stati rimossi, mentre altre 200 sono negli auto compattatori ai quali è stato impedito di scaricare. Questo perché la scorsa notte i compattatori della ditta Enerambiente, che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in parte della città per conto dell'Asia, sono stati bloccati da manifestanti di una ditta di lavoro interinale che protestavano per il mancato rinnovo del loro contratto”.

Intanto nuove forme di protesta sono allo studio da parte dei rappresentanti sindacali: si ipotizza un presidio in occasione della visita di domani del premier Silvio Berlusconi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tornano i rifiuti per le strade di 65 comuni, si teme l'emergenza

NapoliToday è in caricamento