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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti nel Mediterraneo, i volontari antidegrado tornano a Napoli

Continuano le iniziative di raccolta rifiuti dell’associazione La Via della Felicità.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Per l'UICN, l'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, “è necessario intervenire al più presto con misure audaci...” In sintesi, è questo l'appello che emerge da un lavoro pubblicato il 27 ottobre, che riguarda l'ammontare di plastica che ogni anno finisce in mare. Il report denuncia che sono 230.000 le tonnellate di plastica che vengono scaricate ogni anno nel Mar Mediterraneo: una enorme quantità di plastiche varie... che potrebbe più che raddoppiare da qui al 2040 se non si adottano fin da subito misure estremamente severe. I Paesi che più di tutti immettono plastiche nel Mediterraneo sono l'Egitto, la Turchia e l'Italia, che, insieme, riversano il 50 per cento circa di tutta la plastica che poi si ritrova in acqua. Le cause principali sono, da un lato, i grandi agglomerati urbani che si trovano sulle coste, e dall'altro l'incapacità dei singoli Paesi di gestire i rifiuti. 500 CONTAINER L'ANNO. Il rapporto dell'IUCN, Mare Plasticum: The Mediterranean, stima che oltre un milione di tonnellate di plastica si siano già accumulate nel Mediterraneo, e che 229.000 tonnellate - equivalenti a oltre 500 container - vi finiscano ogni anno. Se la situazione non dovesse cambiare, arriveremo facilmente a 500.000 tonnellate l'anno entro il 2040: è per questo motivo che "sono necessari interventi ambiziosi e temerari, al di là degli impegni attuali, per ridurre il flusso di plastica in mare", dichiarano i ricercatori dell'IUCN. Minna Epps (IUCN) ribadisce quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: «l'inquinamento da plastica causa danni a lungo termine agli ecosistemi terrestri e marini, e alla biodiversità; gli animali marini possono rimanere impigliati, o ingoiare rifiuti di plastica, e quando succede spesso finiscono per morire di stanchezza e fame». Questo è uno dei principali motivi che spinge i volontari de La Via della Felicità di Napoli a continuare con i loro interventi di raccolta rifiuti. Anche questo week-end erano presenti sia in Via Sant’Ignazio di Loyola, all’Eremo dei Camaldoli e a Marano di Napoli, in Via Giordano Bruni. I volontari oltre ai “classici” rifiuti, come cartacce, lattine e plastica hanno trovato scatoli, pezzi di ciclomotori e materassini. Alcuni commercianti della zona hanno apprezzato l’iniziativa dei volontari e hanno chiesto di poter contribuire, appendendo delle locandine nei loro locali, per informare i cittadini di queste iniziative così che possano partecipare. Pascal Lemos, coordinatore dell’iniziativa, vuole ricordare le parole dell’umanitario L. Ron Hubbard nella guida al buon senso La Via della Felicità: “Ci sono molte cose che le persone possono fare per aiutare a prendersi cura del pianeta. Si inizia con l’impegno personale. Si prosegue suggerendo agli altri di fare altrettanto. L’Uomo ha raggiunto la capacità potenziale di distruggere il pianeta. Ora deve essere portato al punto di essere in grado di salvarlo e di agire per farlo. Dopotutto è il posto in cui viviamo.” Le iniziative continueranno le prossime settimane. Per partecipare chiama il numero 393.287.9569 (Pascal Lemos) o scrivi laviadellafelicitacampania@gmail.com . Ufficio Stampa La Via della Felicità Sezione Campania Pascal Lemos Cell: 393.287.9569

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