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Cronaca

Rifiuti, città pulita da un anno. Ma è un equilibrio precario

Navi per l'Olanda, estensione della differenziata porta a porta, trasferimento in altre regioni, il piano regionale dei rifiuti. Ma restano una serie di difficoltà oggettive

Problema rifiuti a Napoli in gran parte arginato con navi per l'Olanda, estensione della differenziata porta a porta, trasferimento in altre regioni, il piano regionale dei rifiuti. Così hanno lavorato le istituzioni, Regione Campania, Comune e Provincia di Napoli e in questo modo le strade di Napoli sono più o meno pulite dalla scorsa estate nonostante il permanere di alcune difficoltà oggettive.

Intanto si attende la sentenza del Consiglio di Stato per il trasferimento fuori regione. Al momento, infatti, vengono trasportati i cosiddetti rifiuti speciali i quali non hanno bisogno di sottostare alla norma dell'ultimo decreto relativo all'ambiente, in base alla quale occorrono accordi tra Regioni per autorizzare il conferimento nei propri territori. La vicenda nei tribunali amministrativi è cominciata la scorsa estate quando la Regione Puglia, una delle mete dei rifiuti campani, ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il conferimento che, stando ad accordi precedentemente stipultati sarebbero dovuti terminare nel febbraio 2011. I conferimenti, però, sono continuati e da qui è nato il ricorso al Tar da parte dell'Amministrazine guidata da Nichi Vendola. A luglio scorso, il Consiglio di Stato ha sospeso la decisione del Tar del Lazio, riservandosi la decisione finale.

A Napoli, comunque, si è registrato un incremento della raccolta differenziata che è passata dal 18,7% degli ultimi mesi del 2011 a un trend del 25% nei primi mesi del 2012. La soluzione definitiva al vecchio problema è tuttavia ancora lontana dall'essere raggiunta. Sull'Italia pende, infatti, lo spettro della multa della Commissione europea per la questione rifiuti, legata all'emergenza del 2009, che ammonterebbe a circa 500mila euro al giorno. La Giunta regionale guidata da Stefano Caldoro ha predisposto un piano poi approvato anche dal Consiglio regionale della Campania, che prevede la realizzazione di impianti di termovalorizzazione, discariche e impianti intermedi. Contro la realizzazione di una discarica nell'area dei Campi Flegrei, precisamente della zona detta del Castagnaro, si è mossa la protesta degli abitanti tra Quarto e Pozzuoli, in provincia di Napoli. Chiusa Chiaiano, verso la saturazine la cava di Terzigno, al centro di violenti scontri nella fine del 2010, la Campania rischia di restare senza sversatoi. Tra i compiti della Regione, la nomina dei commissari alle discariche, cosa che è avvenuta nei tempi previsti.

Gli impianti di incenerimento dei rifiuti dovrebbero sorgere a Salerno e a est di Napoli, mentre tra Giugliano e Villa Literno (Caserta) il piano regionale prevede la realizzazione di un termovalorizzatore unicamente dedicato allo smaltimento delle 'ecoballè. (segue) Anche a Napoli è l'Amministrazione cittadina, guidata da Luigi de Magistris, a opporsi alla realizzazione di un inceneritore a est della città che, sostengono, è oramai superato.Si parla dunque della realizzazione di impianti che non abbiano impatti ambientali, ad esempio i digestori anaerobici e di compostaggio.

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