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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Immacolata a rischio in città, cittadini e turisti tra i rifiuti

Da oggi si inizia a trasferire la frazione umida dalla Campania alla Puglia. Giovedì ristoranti, bar e chalet del lungomare manifesteranno la loro insoddisfazione contro le "istituzioni complici del declino turistico della città" rimanendo chiusi

La città si accinge a vivere un ponte dell'Immacolata nelle caratteristiche strade dei presepi, ma tra i rifiuti. Invece di diminuire, infatti, sembra crescere la quantità di spazzatura ancora per strada.

Qualche buona notizia però c'è, ad esempio sul fronte dei trasferimenti interregionali: inizia infatto da oggi il trasferimento della frazione umida dalla Campania alla Puglia. "La nostra regione sta dimostrando straordinarie virtù civiche", ha detto il governatore Nichi Vendola che, per la sicurezza dei suoi cittadini, si è detto favorevole all'istituzione di comitati che provvederanno ad analizzare e monitorare la qualità del rifiuto che verrà conferito in terra pugliese.

Non diminuiscono intanto proteste e timori dei commercianti che vedono affievolirsi le prospettive di fare affari in vista delle festività natalizie. Giovedì ristoranti, bar e chalet del lungomare partenopeo manifesteranno la loro insoddisfazione contro le "istituzioni complici del declino turistico della città" rimanendo chiusi. Uno striscione lungo 5 chilometri, sorretto da 700 dipendenti, simboleggerà il lutto di una città "che sta morendo nel silenzio generale", fanno sapere attraverso una nota gli esercenti.

Episodi di intolleranza nei confronti dei cumuli di spazzatura per strada si sono verificati, tra ieri e oggi, in varie parti della città. In questi giorni, traffico bloccato in piazza Calenda, a Forcella, a causa dei sacchetti sparpagliati per strada da un folto gruppo di residenti. Episodi analoghi si sono verificati ieri al Vomero e nei pressi di via Marina.

Da Firenze sono giunti nuovi mezzi ovvero 4 autocompattatori da 10 tonnellate ciascuno. Ma più che di camion, occorrerebbero siti dove sversare: nei giorni scorsi nessun impianto di tritovagliatura della provincia è stato in grado di ricevere il 'tal quale' in quanto le vasche delle frazioni umide e secca erano colme.

Anche in provincia la situazione è critica: da Giugliano in Campania, comune a Nord del capoluogo partenopeo, il sindaco ha chiesto l'intervento dell'Esercito. Per le strade della città campeggiano 1100 tonnellate di spazzatura a fronte di una produzione giornaliera di 220 tonnellate. Da cava Sari, a Terzigno, nel Parco Nazionale del Vesuvio, fuoriescono nuovamente insopportabili miasi: il sindaco Gennaro Langella ha chiesto l'intervento del prefetto di Napoli. Il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, ha smentito che siano stati decisi e stabiliti siti di nuove discariche sul territorio della Provincia di Napoli. "Stiamo cercando luoghi dove aprire mini-discariche", utili "in prospettiva", ma decisioni non ne sono state ancora prese. L'unico sito che, quotidianamente, continua a ingoiare tra le 600 e le 800 tonnellate di indifferenziato prodotto in città è solo la discarica di Chiaiano, a Napoli.

Per il sindaco Iervolino "la priorità ora è completare al più presto la rimozione dei rifiuti dalle strade, poi bisognerà attuare il piano per non ricadere nell'emergenza".

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