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Cronaca

Rifiuti, la città sempre più sporca. La Protezione Civile esce di scena

Bertolaso: "Dopo l'accordo tra Berlusconi e i sindaci vesuviani, il nostro ruolo è esaurito". Cava Sari chiusa per analisi Arpac. Cesaro: "La discarica va aperta al più presto, siamo in presenza di un'emergenza sanitaria"

Non migliora la situazione rifiuti a Napoli. Strade sporche, mini discariche a cielo aperto, per terra almeno 2.200 tonnellate di rifiuti. Le proteste in corso a Giugliano poi, attuate per dire no allo sversamento nel sito di Taverna del Re, stanno rallentando le operazioni di raccolta.

Non va meglio nell'area flegrea e nel Vesuviano, dove non vengono risparmiati neanche beni monumentali, scavi archeologici, ristoranti e attività turistiche. E c'é pure chi, tra i residenti, ha pensato di appendere i sacchetti alle ringhiere delle villette per evitare l'assalto dei randagi.

La Protezione Civile, intanto, esce di scena. Dopo l'accordo tra Berlusconi e i sindaci vesuviani, dice il Dipartimento di Guido Bertolaso, "il nostro ruolo è esaurito". La promessa del premier? Non mantenuta.

Dunque, la palla passa ora in mano alle autorità locali. Lo sa bene il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, cui spetta la decisione sul riutilizzo dell'invaso di Cava Sari, a Terzigno, chiuso per consentire le analisi dell'Arpac. "Bisogna fare presto, non ci sono dubbi. Ho già sentito diversi sindaci dell'area Vesuviana. Con quelli con i quali ho parlato siamo d'accordo che la discarica va riaperta al più presto perché siamo in presenza di un'emergenza sanitaria". Cesaro ha inviato anche un messaggio alla popolazione di Giugliano, in rivolta per la riapertura di Taverna del Re. "Era e rimane un sito di trasferenza - assicura - e dunque il suo utilizzo sarà temporaneo come dice l'ordinanza. Nel momento in cui Cava Sari riprenderà a funzionare a pieno regime potremo liberare Taverna del Re, penso anche prima del termine stabilito di 30 giorni".

Bertolaso, inanto, è atteso oggi a Napoli per una serie di incontri tecnici con gli enti locali con l'obiettivo di definire "tutte le iniziative tecniche e operative utili per porre le istituzioni competenti nelle migliori condizioni possibili per riorganizzare e migliorare i piani di smaltimento dei rifiuti di competenza della Regione, della Provincia e del Comune di Napoli".

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