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Cronaca

Rider rapinato, fermati anche gli ultimi due presunti membri della banda: hanno 20 anni

Il decreto di fermo nei loro confronti si aggiunge a quello emesso ieri sera nei riguardi di quattro minorenni, due di 16 anni e due di 17

La scorsa notte sono stati identificati gli ultimi due presunti responsabili dell'aggressione a scopo di rapina avvenuta sabato scorso ai danni di un rider, a Calata Capodichino, il violento episodio - immortalato da un video divenuto virale - in cui al 52enne Gianni Lanciano è stato sottratto lo scooter utile al suo lavoro.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha infatti emesso un provvedimento di fermo nei confronti di due ventenni, questi ritenuti gravemente indiziati della rapina. Il provvedimento è stato eseguito dalla Squadra Mobile e dal Commissariato Secondigliano, e verrà come da prassi sottoposto per la convalida al competente Giudice delle Indagini Preliminari. 

Già nella serata di ieri, il pubblico ministero del tribunale dei minori di Napoli, Giuseppe Ciccarelli, aveva emesso un decreto di fermo per quelli che si sospettano fossero gli altri quattro dei sei ragazzi coinvolti nella rapina. Due di questi hanno 16 anni, gli altri due 17.

L'accusa, per tutti e sei, è concorso in rapina e ricettazione dello scooter che guidava uno di loro, risultato rapinato il 1 gennaio. Al pm, interrogati, hanno raccontato di aver mangiato insieme e poi di essere usciti per un giro. Non hanno spiegato però il perché della rapina, ma si sono detti pentiti di quanto hanno fatto.

"Sono arrabbiato – sono state le parole a proposito dei suoi aggressori del rider Gianni Lanciano – ma mi dispiace per quei ragazzini. Ho visto troppa crudeltà, non dovrebbero fare del male al prossimo".

Decreto di fermo per quattro dei presunti aggressori: sono minorenni

Motorino recuperato e soldi in beneficenza

Il rider oggi si è visto restituito il mezzo dalla polizia che gli era stato rubato. Intanto la colletta per lui organizzata su gofundme - che aveva visto tra i donatori anche il calciatore della Lazio Mohammed Fares autore di una donazione di 2500 euro - è arrivata ad 11mila euro. Parte di questi fondi ora andranno, per decisione dell'uomo, in beneficenza. "Eccomi con Gianni! - ha scritto su Facebook Vincenzo Perrella, uno dei promotori della raccolta fondi online - Ha accettato il 50% dei fondi a lui dedicati ed il restante in beneficenza ad associazioni che nei prossimi giorni vi saranno indicate! Ancora un forte Grazie a voi".

Solidarietà per Gianni: "Venga a lavorare da noi"

Intanto per il 52enne, che aveva spiegato di voler "tornare a fare il macellaio, lavoro svolto per 27 anni", è arrivata un'offerta di lavoro inaspettata dalla Macelleria Bifulco, noto marchio della zona Vesuviana. "Già prima delle feste natalizie cercavamo figure altamente preparate nel nosto settore - spiega a NapoliToday il titolare Luciano Bifulco - Quando hovisto le scene della rapina sono stato male e ho pensato che le nostre esigenze e quelle del povero Gianni potessero incrociarsi. Ho sentito che ha una grande esperienza come macellaio, con tutto il rispetto non dovrebbe fare le consegne. Lo aspettiamo a braccia aperte per una prova, sperando che poi l'incontro possa tramutarsi in un rapporto di lavoro di lunga durata".

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