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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Aggressione rider, l'avvocato di uno dei 16enni fermati: "Non è un delinquente. La sua famiglia è distrutta"

"Più che a una rapina somiglia a un atto di bullismo", è la tesi dell'avvocato sull'aggressione a Gianni Lanciano

Carlo Ercolino, legale di uno dei due 16enni coinvolti nell'aggressione a scopo di rapina ai danni del rider Gianni Lanciano a Calata Capodichino, ha esposto la posizione del suo assistito: "La sua famiglia è distrutta, lui è figlio di gente perbene, non di delinquenti. La madre mi ha detto di voler subito chiedere scusa alla vittima di quelle violenze. E' stato un episodio assolutamente deprecabile e intollerabile ma, per le modalità con le quali è stato portato a termine, più che a una rapina somiglia a un atto di bullismo, perpetrato dal branco nei confronti di un uomo che a 50 anni, per dare da mangiare alla sua famiglia, si è piegato a fare un lavoro da ragazzino". Il giovane, dopo essersi riconosciuto nel video divenuto subito virale si è consegnato alle forze dell'ordine: "Gli altri li conosce solo di vista. Ha ammesso le sue responsabilità ma ribadisco che si è fatto coinvolgere. Lui, e secondo me anche gli altri, non sono rapinatori".

Rapina e aggressione, svolta nelle indagini

La scorsa notte sono stati identificati gli ultimi due presunti responsabili dell'aggressione a scopo di rapina avvenuta sabato scorso ai danni di un rider, a Calata Capodichino, il violento episodio - immortalato da un video divenuto virale - in cui al 52enne Gianni Lanciano è stato sottratto lo scooter utile al suo lavoro.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha infatti emesso un provvedimento di fermo nei confronti di due ventenni, questi ritenuti gravemente indiziati della rapina. Il provvedimento è stato eseguito dalla Squadra Mobile e dal Commissariato Secondigliano, e verrà come da prassi sottoposto per la convalida al competente Giudice delle Indagini Preliminari. 

Già nella serata di ieri, il pubblico ministero del tribunale dei minori di Napoli, Giuseppe Ciccarelli, aveva emesso un decreto di fermo per quelli che si sospettano fossero gli altri quattro dei sei ragazzi coinvolti nella rapina. Due di questi hanno 16 anni, gli altri due 17.

L'accusa, per tutti e sei, è concorso in rapina e ricettazione dello scooter che guidava uno di loro, risultato rapinato il 1 gennaio. Al pm, interrogati, hanno raccontato di aver mangiato insieme e poi di essere usciti per un giro. Non hanno spiegato però il perché della rapina, ma si sono detti pentiti di quanto hanno fatto.

"Sono arrabbiato – sono state le parole a proposito dei suoi aggressori del rider Gianni Lanciano – ma mi dispiace per quei ragazzini. Ho visto troppa crudeltà, non dovrebbero fare del male al prossimo".

Decreto di fermo per quattro dei presunti aggressori: sono minorenni

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