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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Covid, l'allarme del primario del Santobono: "I posti letto sono quasi saturi. La gran parte dei ricoverati ha meno di un anno"

"Credo che le ondate saranno, da qui in avanti, cicliche, un po' come per l’influenza o per le altre virosi periodiche. Dovremmo convivere con l’infezione e continuare ad essere prudenti”. L’intervista al dott. Vincenzo Tipo

Nelle ultime due settimane in Italia si sta registrando un aumento dei contagi in particolare nella fascia d’età tra i 10 e i 19 anni. Questo significa che il virus, in questa fase della pandemia, sta circolando di più tra la popolazione meno vaccinata e con più contatti sociali, ma che, fortunatamente, è anche quella che reagisce meglio all’infezione. Per quanto riguarda, invece, il tasso di ospedalizzazione - come riporta l'ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità -, resta stabile in tutte le fasce d'età, fatta eccezione per la fascia sotto i 5 anni in cui risulta in aumento, e per cui ancora non è disponibile un vaccino anti-Covid o in cui il tasso di copertura è ancora molto basso (dopo tre mesi dall'avvio della campagna per i più piccoli, è stato vaccinato in Italia solo un bambino su tre). “La vaccinazione in età pediatrica - spiega a NapoliToday il dott. Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli - non ha avuto la stessa diffusione di quella negli adulti. Ci sono stati numerosi “stop and go” e la percentuale di vaccinati non supera, ad oggi, il 30-35%. Probabilmente l’effetto sanzionatorio, che ha condizionato le scelte vaccinali degli adulti, ha avuto più presa rispetto a quello scientifico e di prevenzione. Non c’è nessun motivo per non vaccinare i bambini. La vaccinazione è sicura e non da effetti collaterali importanti. Inoltre, ha efficacia nella riduzione della diffusione del contagio e, soprattutto, incide positivamente sulla sindrome post-Covid in età pediatrica. A tal proposito, recenti studi internazionali hanno chiarito che la vaccinazione ha un ruolo protettivo sulla MIS-C, la sindrome infiammatoria multiorgano, che, nei bambini, fa molta più paura dell’infezione in fase acuta”.

Con il dott. Vincenzo Tipo abbiamo fatto il punto sulla nuova impennata di contagi tra i bambini e ragazzi, e chiesto come l’ospedale Santobono ha organizzato l’accoglienza di bambini ucraini che stanno scappando dalle città bombardate e che necessitano di cure urgenti, anche oncologiche.

Dott. Tipo, la Fondazione Santobono Pausilipon ha stretto accordi con alcune associazioni di volontari per accogliere presso l’ospedale i bambini che scappano dalla guerra e che hanno bisogno di cure. Quanti bambini avete accolto e curato sino ad ora? Qual era la loro condizione di salute?

“Dal 5 marzo, giorno in cui si sono aperti i corridoi umanitari dalle zone di guerra, sono giunti circa 70 bambini che hanno avuto accesso in ospedale. La maggior parte di loro aveva i segni del lungo viaggio, spesso in condizioni precarie e disumane, con segni di denutrizione, disidratazione, infezioni respiratorie e gastrointestinali. Nella maggior parte dei casi è bastato un breve ricovero per stabilizzare i parametri vitali e restituirli ai loro affetti. Un grande supporto è stato dato dalla Fondazione Santobono che, in questo periodo storico, sostiene un gruppo di associazioni umanitarie che si occupano dell’accoglienza e della presa in carico dei bambini profughi di guerra ammalati”.

Una volta che i bambini vengono dimessi, dove trovano sistemazione?

“Quasi tutti i bambini giunti da noi erano accompagnati dalla madre. Nella maggior parte dei casi sono stati accolti da famiglie ucraine già stabilmente residenti a Napoli. Non dimentichiamo che nella nostra regione c’è una comunità ucraina molto numerosa”.

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Nei prossimi giorni arriverà al Santobono un gruppo di bambini che necessitano di cure soprattutto oncologiche...

“Sì. La dott.ssa Flavia Matrisciano, Direttore della Fondazione Santobono Pausilipon, è in contatto costante con i volontari che stanno portando in Italia i bambini con patologie croniche e gravi per cui c’è bisogno di assistenza superspecialistica. Il Direttore Generale, il dott. Conenna, ha messo a disposizione le strutture sanitarie e di accoglienza per dare assistenza ad un gruppo di piccoli pazienti affetti da patologie tumorali. Questi bimbi devono assolutamente continuare le terapie per avere le migliori possibilità di risposta alle cure. Non dimentichiamoci che in città come Mariupol sono stati bombardati gli ospedali pediatrici dove questi bambini erano seguiti e curati”.

Cosa significa sospendere cure come le terapie oncologiche?

“Io non sono uno specialista oncologo ma, per certo, posso dire che le chemioterapie seguono protocolli e cicli rigidissimi. Il timing di somministrazione va rispettato come vanno rigorosamente rispettate le terapie di supporto e le procedure per rendere più tollerabili questi farmaci molto pesanti”.

Nelle ultime due settimane si sta registrando un aumento di casi Covid soprattutto tra i bambini. Qual è attualmente la situazione al Santobono? Quanti bambini avete ricoverati?

“Purtroppo questa è una emergenza che non ci abbandona e che, periodicamente, si ripresenta. Fino alla scorsa settimana i bambini ospedalizzati con Covid si contavano sulle dita di una mano. Nel giro di pochi giorni sono aumentati fino ad una situazione di saturazione quasi completa dei posti letto dedicati. L’ultimo bollettino dell’ Istituto Superiore di Sanità parla di un incremento dei pazienti ricoverati per Covid soprattutto nella fascia di età 0-5 anni. Noi siamo perfettamente in linea con questo dato. Il 90% dei nostri ricoverati è in questo range con un’altissima prevalenza di bambini al di sotto di un anno”.

La gran parte ha contratto Omicron 2. Con quali sintomi si manifesta questa nuova variante? E’ possibile riconoscere dalla sintomatologia se si tratta di Omicron 1 o di Omicron 2?

“Da quello che viene riferito dagli epidemiologi, ad oggi, la maggior parte dei contagi riguarda Omicron 2. Il primo dato che risalta è la velocità nella diffusione, sicuramente la più rapida di sempre. I sintomi sono indistinguibili tra Omicron 1 e 2: febbre, interessamento delle alte vie respiratorie, mal di gola, cefalea, dolori muscolari e sintomi gastrointestinali. I bambini, soprattutto quando sono molto piccoli, necessitano di un breve ricovero con un decorso, nella maggior parte dei casi, positivo. Io credo che le ondate saranno, da qui in avanti, cicliche un pò come per l’influenza o le altre virosi periodiche. Dovremmo convivere con l’infezione e continuare ad essere prudenti”.

Cosa pensa dell’allentamento delle restrizioni anti-Covid a partire dal primo aprile? Dal primo maggio i bambini non saranno più obbligati ad indossare la mascherina neanche in classe. Secondo lei si sarebbe potuto attendere ancora un pò?

“Come già detto da molti, abbiamo imparato a conoscere bene i meccanismi per cui le malattie virali si contengono: l’uso delle mascherine, il distanziamento, il lavaggio delle mani. Queste regole valgono non solo per il Covid e sarebbe buona norma mantenerle anche in futuro. Non credo che le persone avrebbero tollerato ulteriori restrizioni”.

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