Ricerca choc sull'incesto: in Campania 200 casi in un anno
Sono i risultati della ricerca ad opera del Garante dell'Infanzia della regione, della studiosa Ida Romolini e dell'associazione Iuvare
Dati inquietanti emergono dalla ricerca presentata oggi a Napoli dal Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Campania, Cesare Romano. Condotto in collaborazione con la ricercatrice Ida Romolini e l'Associazione di volontariato Iuvare, il primo "studio sull'incesto" racconta di 200 casi di abusi intrafamiliari tra il novembre 2013 e tutto il 2014.
Lo studio ha interessato 45 comuni e 31 ambiti territoriali della Campania, svolgendosi su due piani: la raccolta qualitativa e quantitativa dei dati avvenuta attraverso la somministrazione di questionari anonimi.
LE VITTIME – A subire abusi di questo tipo sono soprattutto preadolescenti (l'80 percento dei casi), ed in particolar modo bambine tra i 6 ed i 10 anni (l'87 percento dei casi). Le violenze sono particolarmente difficili da identificare, perché tra le mura domestiche vengono confuse dagli strettissimi vincoli familiari coi responsabili.
L'OBIETTIVO – Il fine dello studio è proporre un primo passo verso un sistema regionale di raccolta dati. A quel punto si potranno rendere istituzionali sistemi e procedure volti ad individuare le vittime e perseguire i responsabili.
IL COMMENTO – "Solo il concetto di prevenzione non basta più, serve iniziare un percorso nuovo": così don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell'Associazione Meter Onlus presente all'incontro. Don Di Noto ha sottolineato "la necessità di attivare tutte le reti possibili in modo tale che i bambini possano avere dei punti di riferimento". "I bambini vanno anche educati - prosegue il parroco - credo che occorra lavorare molto su questo fenomeno aberrante che richiede tanta determinazione. L'incesto è un reato, e quando si accerta un incesto, l'autorità giudiziaria deve intervenire".